“Brigitte Bardot, Bardot.. Brigitte, beijou, beijou.. na fila do cinema to mundó se afougó”. Lo scorso anno era come quegli animatori alle feste che ti volevano coinvolgere ma tu proprio non ne volevi sapere. Ora tocca i tasti giusti, ti fa innamorare e sospirare, rude come Kurt Russel in Fuga da New York, poetico e folle come Van Gogh. Negli ultimi venti minuti si accorge che nel cielo dell’Arechi mancano le stelle, disegna un arcobaleno di felicità e poi ci fa ballare.. “Brigitte Bardot, Bardot..” Gabionetta
Con quel sinistro alzerebbe da terra anche uno scaldabagno. Quando segna diventa, improvvisamente, anche più bello di James, quell’attore dal suo stesso cognome. Si riprende la fascia sinistra e spinge come Torrente comanda.. Franco
“Brigitte Bardot, Bardot.. ” no, aspettate, questa l’ho già sentita per Gabio. Anche per lui, in realtà, sento la musica ma è più simile alla sigla dei Teletubbies. Entra anche tu nel magico mondo di chi si allunga la palla ogni sacrosanta settimana, “è cert Genny bello..” Troianiello
Tutti in piedi, nel salotto buono dell’Arechi, la miglior interpretazione di Jep Gambardella: “Io non volevo solo partecipare alle feste, volevo avere il potere di farle fallire“. Trevisan
C’è chi sul campo di gioco gettava il sale, chi come il Trap versava l’acqua santa, ieri mi è sembrato di vedere mister Torrente con la colatura di alici, in ogni caso un segreto c’è. Un dettaglio non di poco conto se fai l’allenatore di calcio, lui le partite le vuole sempre vincere. Se l’è giocata a Pescara, così come ieri con una Ternana che scendeva sempre in orizzontale e non si scopriva mai. A fine gara si presenta davanti ai giocatori e non chiede il solito saluto alla curva, chiede ai titolari di far passare avanti quelli con la pettorina, quelli che non hanno giocato, poi l’abbraccio. Cosa si siano detti non lo possiamo sapere ma di una cosa siamo sicuri, quella colatura d’alici può fare miracoli. Torrente
