Poteva essere la svolta ed invece è stata una doccia gelata. Nel freddo dell’Arechi la Salernitana avrebbe potuto riscaldare se stessa ed i cuori dei novemila irriducibili presenti sugli spalti e, in verità, ci ha provato dall’inizio alla fine, rovinando tutto con i soliti errori. Superficialità, deconcentrazione, mancanza di cattiveria: dall’espulsione di Coda fino ad arrivare al gol partita di Bifulco la squadra di Bollini ha messo in mostra tutto il peggio del suo repertorio, retaggio anche delle ansie della gestione precedente come ha detto Vitale fuori dai denti a proposito dei troppi gol incassati su palle inattive (già quattro in tre gare da quando c’è Bollini). Il sabato granata era cominciato con Marco Mezzaroma nei panni del perfetto padrone di casa, che ha fatto gli auguri per le imminenti festività natalizie agli operatori dell’informazione, e s’è chiuso con Claudio Lotito che ha lasciato l’Arechi rabbuiato come un papà che non ne può più dell’ennesima marachella del suo bambino. Il patron aveva dispensato ottimismo e sorrisi durante la cena natalizia e si aspettava un vittoria per voltare pagina ed avvalorare la bontà della sua decisione di cambiare guida tecnica. Bollini non se l’è sentita di confermare la squadra vittoriosa a Frosinone ed ha voluto rilanciare Della Rocca a centrocampo e Donnarumma nel tridente. Il primo ha fatto meglio quando ha giocato davanti alla difesa dopo l’uscita di Ronaldo, il secondo si è sacrificato da esterno senza mai trovare lo spunto dei giorni migliori. In tutto questo la colossale ingenuità di Coda ha complicato i piani, anche se, dopo il gol del pari, preceduto dal rosso a Sabbione, la Salernitana aveva dato l’impressione di poter comunque vincere. La dormita finale sul corner di Letizia ha confermato che questa squadra è capace di tutto, nel bene e nel male. Da domani i granata prepareranno a Polla il derby di Avellino. Senza gli squalificati Bernardini e Coda, ma con Tuia nuovamente a disposizione, Bollini dovrà riuscire a fare risultato per regalare e regalarsi un Natale più sereno. E chissà che sotto l’albero la Salernitana non trovi equilibrio e maturità, ingredienti indispensabili quando si vuole diventare grandi.
Salernitana, ancora non sei grande
Contro il Carpi poteva essere la svolta, ma i granata hanno commesso i soliti errori
18 dicembre 2016
admin
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