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Salernitana, buona la prima

I granata sfiorano l'impresa grazie a due fantastici gol di Antonio Candreva

Gerardo Petretti

Un’estate iniziata con la telenovela Paulo Sousa, il ritiro di Rivisondoli tra eventi, temporary shop e grande partecipazione dei tifosi, le (giuste) polemiche sull’utilizzo della curva nord e le (ingiuste) critiche al mercato estivo ci hanno accompagnato a questo inizio campionato 2023 2024 nella cornice che dopo l’Arechi più ci piace, lo stadio Olimpico di Roma.

Aver raggiunto, nello scorso campionato, la salvezza con qualche giornata di anticipo ha creato l’aspettativa e le condizioni per poter programmare la stagione 2023 2024 senza patemi o sorprese. Da qui, forse, i malumori di chi voleva qualche innesto in rosa in più. In un mercato estivo impazzito a causa delle folli spese arabe e con tanti calciatori da piazzare in uscita (Simy su tutti) il lavoro della società non è stato facile e continua a non esserlo.
Ma i malumori  non tengono conto del fatto che i colpi principali la Salernitana li ha compiuti confermando i pezzi pregiati, Dia su tutti.
A inizio ritiro infatti erano in pochi pronti a scommettere sulla sua permanenza o su quella di Mazzocchi e Pirola. La rosa potrebbe essere rinforzata, certo. Ma in attesa di vedere i centravanti scovati dall’intelligenza artificiale e Agustin Martegani, nei primi novanta minuti di campionato  valutiamo positivamente lo scampolo di gara di Mateusz Legowski: il ragazzo è entrato in un momento delicato giocando con grinta e personalità. Bene anche la difesa. Il reparto è in  affanno per le assenze di Pirola, Daniliuc e Bronn e gli acciacchi di Lovato, ma  in questa prima gara ha tenuto. Fazio e Gyomber sono colpevoli sul primo gol di Belotti, ma si tratta dell’unica sbavatura dell’intera partita. L’argentino sembra aver voglia di dimostrare di non essere un ex calciatore, come qualche maligno sostiene.
Sugli esterni Mazzocchi soffre Spinazzola, a centrocampo Coulibaly (altro pezzo pregiato rimasto a Salerno) fa la solita buona partita mentre Maggiore si limita all’ordinaria amministrazione. Botheim ha vita dura da solo lì davanti, ma lotta e quando può fa salire la squadra.
Discorso a parte merita Antonio Candreva. Nel nuovo ruolo disegnato apposta per lui da Paulo Sousa sta vivendo una seconda giovinezza. In campo esprime personalità e sicurezza e infatti i due gol sono frutto si del talento, ma soprattutto della classe di chi sa di avere a disposizione certi colpi. Per come si era messa la partita nel primo tempo, con la Roma quasi sempre nella nostra metà campo, il pareggio è un ottimo risultato, resta un pò di amaro in bocca per i tre punti svaniti su calcio da fermo. Torniamo dall’Olimpico con rinnovata fiducia, consapevoli di avere una buona squadra che, proprio come voleva l’allenatore, ha messo in campo tutte le risorse a disposizione.
In attesa del colpo di mercato annunciato nel post gara da Iervolino.
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