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Menichini ha tracciato la strada, ma i limiti della rosa restano

Positivo l'impatto del tecnico toscano sulla squadra, ma in alcuni ruoli la coperta è corta

admin

Il pari ottenuto contro il Pescara è sicuramente un buon punto di partenza per Leonardo Menichini. Al suo secondo debutto sulla panca granata, infatti, il tecnico di Ponsacco doveva vedersela contro la squadra più in forma del campionato e, soprattutto, provare a risollevare in pochi giorni il morale di un gruppo che era uscito a testa bassa dalla trasferta di La Spezia. Menichini ci ha messo entusiasmo e grinta, trasmettendo fiducia e voglia ai suoi calciatori e la prestazione della squadra è stata diretta emanazione del mantra del suo allenatore. Entusiasmo e fiducia, sorriso e possesso palla: la ricetta di Leo da Ponsacco non prevede alchimie, ma si basa su ingredienti semplici. Più organizzata e compatta in campo, la Salernitana è stata tradita da errori gravi dei singoli. Se quello commesso da Bernardini in occasione del raddoppio ospite può essere catalogato alla voce “cose che capitano anche ai migliori”, l’esitazione di Empereur e Franco sul pari abruzzese è da matita rossa. Ed è la conferma che il mercato di gennaio ha sì migliorato, ma non completata la rosa. Una delle lacune più evidenti era rappresentata dalla difficoltà a blindare la corsia sinistra, ma Braafheid è rimasto a svernare a Formello. Al centro, poi, sapendo che Schiavi ne avrà ancora per un po’ e che Trevisan non convince neanche Menichini, un altro innesto sarebbe stato doveroso ed invece si va avanti con il giovane Empereur, che sta acquisendo esperienza sul campo ma che non dà ancora pieno affidamento, dietro al quale ci sono due elementi ancor meno esperti come Prce, già infortunato per giunta, e Bagadur. E sabato a Terni toccherà ad uno tra il giovane centrale della Fiorentina o Trevisan affiancare Bernardini. Menichini ha lavorato sulla testa e sulla tattica nei suoi primi giorni a Salerno, ma la salvezza della squadra granata passerà anche attraverso i miglioramenti del reparto difensivo e dei singoli componenti dello stesso. Il tecnico toscano ha subito dato la sua impronta, scegliendo un atteggiamento tattico e mantenendolo anche dopo l’espulsione di Zito, quasi a voler lanciare alla squadra un segnale: anche nelle difficoltà bisogna pensare a far male all’avversario ed il gol di Donnarumma, che ha lavorato come un terzino per novanta minuti, è stato il giusto premio per il coraggio dimostrato da Menichini e per la determinazione con cui la squadra ha retto il confronto con il Pescara, non demoralizzandosi neanche dopo l’errore dal dischetto di Coda. Il punto vale tantissimo per il morale e consente di muovere un piccolo passo in classifica, ma è chiaro che la Salernitana deve tornare quanto prima al successo. In questa stagione mai i granata hanno vinto fuori casa. L’astinenza esterna pesa sulla classifica e già a Terni, contro le fere di Breda, si dovrà cercare di interromperla. Se la Salernitana avrà lo stesso atteggiamento visto ieri, allora non sarà una missione impossibile. In settimana Menichini dovrà riuscire a rivitalizzare Gabionetta, il cui talento deve essere messo al servizio del gruppo. Uno come il brasiliano, se ispirato, può fare la differenza ed il compito del tecnico sarà proprio quello di toccare le corde giuste per restituire alla Salernitana il calciatore decisivo e travolgente di inizio stagione. Entusiasmo e sorriso: così Leo proverà a risollevare Gabionetta.

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