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Calaiò all’ultima freccia: “Tutto finisce, ora cercherò talenti per la Salernitana”

In conferenza stampa anche Angelo Mariano Fabiani: "Ipotesi era già prevista, non ci sono secondi fini". L'arciere: "Ho letto i social, io la pensione a Salerno? Se avessi voluto non avrei lasciato il calcio giocato".

 

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Due gol in 15 presenze, meno di 700 minuti giocati con l’ippocampo sul petto, a 37 anni chiude così Emanuele Calaiò. L’attaccante palermitano ha appeso le scarpette al chiodo, portando con se 107 reti in serie B, 34 in A, 40 in terza serie, 289 gare in cadetteria e 174 in serie A, 92 in C. Il Siena la squadra con cui ha giocato e segnato di più, 50 reti in 154 partite, subito dopo il Napoli, 44 gol in 136 gare, segue il Parma dove è andato a bersaglio 32 volte in 79 incontri giocati. Meno di Salerno Emanuele Calaiò ha giocato solo a Messina e Terni, con le fere 10 presenze e due reti, in Sicilia 12 presenze e 2 marcature.

Fabiani: “Ipotesi era già prevista, su questa scelta non ci sono secondi fini”

“La scuola calcio della Salernitana è il mio fiore all’occhiello, dove diamo la possibilità a tutti di divertirsi con la maglia della Salernitana. Devo ringraziare il mister Ventura che era già a conoscenza di questa ipotesi finale, qualche giorno fa gli abbiamo detto che l’ipotesi si andava a concretizzare. Su questa scelta non ci sono secondi fini, sono contento di inserire un tassello importante nel nostro movimento, potrà migliorare il nostro settore giovanile”. Cosi ha introdotto la conferenza stampa il direttore sportivo Angelo Mariano Fabiani.

“Avrà un ruolo prettamente tecnico, curerà la parte tecnica e dirigenziale, girerà tutta la provincia, quello che deve fare un responsabile del settore giovanile, nella nostra provincia ci sono ottimi elementi. Abbiamo diversi giocatori in giro per l’Italia di proprietà della Salernitana che si stanno facendo valere, mi auguro che nel prossimo futuro possano essere patrimonio della società – ha proseguito Fabiani”.

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Calaiò: “Finisce un ciclo, ne comincia un altro”

“Sicuramente finisce un ciclo e ne inizia un altro, un’altra carriera fuori dal campo ma sempre nel calcio, è una scelta che arrivati ad una certa età si fa, quando uno smette dispiace sempre, sono strafelice di tutto quello che ho fatto in carriera, in ogni città o piazza dove ho giocato ho lasciato bei ricordi, mi interessa però essere stato ricordato come uomo e poi come giocatore”. Ha esordito così Emanuele Calaiò parlando anche del suo futuro professionale.

“Mio figlio e mio padre forse i più dispiaciuti ma sono contento così, ora cercherò talenti in Campania per la Salernitana”

“Ringrazio tutti i presidenti, compagni di squadra e allenatori che mi hanno accompagnato, finendo per ringraziare Lotito e Mezzaroma che mi hanno dato questa grande possibilità, ringrazio anche il mister Ventura che mi ha fatto entrare in questo gruppo – ha continuato Calaiò – Devo ringraziare in particolare mia moglie e i miei figli che mi hanno sopportato, così come i miei genitori che hanno fatto tanti sacrifici, mio figlio e mio padre sono forse quelli che ci sono rimasti più male, volevo arrivare a 200 gol, ne mancavano pochi ma sono contento della scelta che ho fatto. Mi è arrivata questa proposta e l’ho colta al volo. Nel calcio come la vita c’è un inizio e una fine in tutto, spero di dare quello che ho dato da calciatore anche ad un giovane, spero di farlo in questa veste, è una cosa che mi è sempre piaciuta stare dietro ai ragazzi, consigliarli e farli crescere. Il mio obiettivo è trovare dei talenti, in regione ce ne stanno una marea, chi gioca per strada, spero di fare qualcosa di buono in questa società, ci tengo”.

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“Io la pensione a Salerno? Se avessi voluto non avrei lasciato il calcio giocato”

“Ho letto sui social “Calaiò si viene a prendere la pensione a Salerno”, rispondo che a gennaio mi hanno cercato diverse squadre, se volevo rubare qualcosa aspettavo fino ai 40 anni, non è così. Volevo fare qualcosa di più per la maglia della Salernitana ma ora voglio comunque finire il progetto con i granata, dimostra questo la persona corretta che sono, loro mi hanno dato questa possibilità e io a 37 anni l’ho presa al volo”.

“E’ un treno che dovevo prendere al volo”

“Avevamo deciso di riparlare di questa ipotesi a fine mercato, così è stato, ho pensato che il treno dovevo prenderlo adesso. Io mi sentivo bene ma potevo anche non giocare, ripeto a questa età si fanno altri ragionamenti, quando ti capita una proposta così la prendi in considerazione, questo incarico lo prendo per il bene della Salernitana”.

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 Fabiani: “A marzo già ne avevamo parlato..”

“A marzo già avevo parlato con il procuratore di Emanuele, dissi: “A questo me lo porto come dirigente”. Così è nato questo progetto, non bisogna fare polemiche. Perchè adesso e non a giugno? Quando si stipula un contratto ci sono degli obblighi da rispettare, se lui ha un contratto da calciatore io non posso dirgli non ti allenare, bisogna maturare tutte le componenti, oggi possiamo fare un tipo di contratto diverso, non c’era tutta questa fretta a fine campionato, bisogna fare anche delle valutazioni e affidare delle responsabilità, deve anche capire cosa fare”.

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Calaiò: “Sono impulsivo, ora ho deciso di prendere la palla al balzo”

“Questa proposta da dirigente addirittura mi è stata proposta all’inizio, cioè ne avevamo parlato quando firmai, ora ho preso la palla al balzo, il progetto dei 200 gol c’era ma i progetti possono finire all’improvviso”.

“E’ stata una scelta mia, non sono il primo e non sarò l’ultimo giocatore a fare questa scelta all’improvviso. Io l’ho voluto fare prima rispetto a giugno, io sto bene ma comunque gli acciacchi ci sono. Ho avuto paura che poi questa proposta saltasse e ho deciso di accettarla”.

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