Gabionetta conquista l’Arechi

Il brasiliano ha sbloccato il derby con una prodezza attesa da tempo

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Meglio tardi che mai. Denilson Gabionetta era l’uomo più atteso non solo alla viglia del derby col Benevento bensì da quando il campionato è iniziato.

Il brasiliano aveva dispensato con parsimonia sconfinante nell’avarizia pillole del suo incontestabile talento ad una tifoseria che lo aveva acclamato fin dal ritiro estivo e che si aspettava numeri ad effetto e giocate decisive ad ogni partita.

Contro il Benevento Gabionetta, già decisivo nel derby con la Juve Stabia, ha inciso come nelle sue potenzialità e come a lui si chiede di fare. Un gol bellissimo, un tocco preciso e calibrato di destro (che non è il suo piede preferito), per battere Pane e far vibrare l‘Arechi.

Tra l’ex del Crotone e la torcida granata è scoppiato finalmente l’amore. Dopo le troppe prestazioni abuliche, qualche uscita dal campo accompagnata dai fischi, nel derby col Benevento Gabionetta à stato protagonista assoluto.

““Dopo tutto quello che ho patito, dopo tutti gli infortuni, avevo un blocco psicologico – ha detto Gabionetta. – Non c’ero con la testa, ho avuto tre lutti ravvicinati per cui ho sofferto tanto. I compagni mi sono sempre stati vicini, così come la mia famiglia. Spero di essermi sbloccato definitivamente. La situazione del Parma? Loro neppure sanno che esisto. Mia figlia è nata qui, io sto bene a Salerno e voglio rimanerci. Le partite così sono meravigliose, lo stadio pieno, i bambini, questo ci aiuta molto, oggi ci è girato tutto a favore”.

Che sarebbe stata la sua partita Gabionetta lo aveva capito molto prima di scendere in campo: “Prima della gara – svela – ho visto un video in cui c’erano mia moglie e mia figlia e questo mi ha caricato molto. Dedico la vittoria a chi mi ha sempre sostenuto e voglio ringraziare nonna Elisa (al cui ricordo Gabionetta si commuove) e la mia famiglia”.

Dopo una lunga attesa, Gabionetta ha fatto vedere perchè sia lui il calciatore che può far vincere il campionato alla Salernitana. Ora, però, tutti gli chiedono di non fermarsi più.

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