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Vito Giordano:” Juve Stabia- Salernitana è aperta a tutti i risultati”

Il diesse salernitano ex Juve Stabia:" Fui molto onorato di lavorare come osservatore per la Salernitana. A Castellamare partimmo tra lo scetticismo generale ma sfiorammo i palyoff"

admin

Per Vito Giordano Juve Stabia- Salernitana non è una partita qualsiasi. Il salernitanissimo diesse ha lavorato nella sua carriera sia per la squadra granata come osservatore e sia per le Vespe in qualità di direttore sportivo. Contattato telefonicamente a pochi giorni dal match dello stadio “Menti”, Giordano ha risposto alle seguenti domande.

Direttore Giordano, lei è stato direttore sportivo per diverse squadre della Campania ed anche osservatore per Chievo, Lecce, Parma e Salernitana sotto la presidenza Soglia. Quali ricordi ha della sua esperienza in granata ?

Io prima di essere osservatore sono stato anche un calciatore degli Allievi e della Berretti della Salernitana nelle stagioni 1966 e 1967, poi sono andato a giocare l’interregionale nel 1968 a Cerignola dove ho disputato 23 presenze. Fui molto onorato di lavorare come osservatore per la Salernitana visto anche il forte legame che c’era con l’allora presidente Peppino Soglia che mi volle fortemente. Il presidente mi prese in simpatia ed ebbe l’intuito nel capire che io potessi scoprire giocatori interessanti. Io insieme ad un altro ex giocatore granata ,Giuseppe Orilia, andavo a seguire i giocatori nelle varie città come Rende e Cosenza. Quella con la Salernitana è stata un’esperienza positiva di cui porto un buon ricordo.

Come detto, è stato direttore sportivo anche di altre squadre campane tra cui la Juve Stabia. Qual è il suo ricordo più bello da diesse delle Vespe?

Faccio una premessa, io sono un direttore sportivo all’antica quindi sono propriamente un talent scout. Nell’anno in cui arrivai a Castellamare, la Juve Stabia aveva sfiorato la retrocessione e non c’erano le condizioni per continuare a fare calcio con i giocatori che non venivano pagati. Io fui chiamato al capezzale di questa società dal presidente Cesarano che era prima di tutto un tifoso delle Vespe. Portai Capuano come allenatore e costruimmo la squadra insieme, arrivarono calciatori come Baclet, Benassi, Gennaro Esposito, ritornò Gigi Castaldo che non volle rimanere al Siena e tornò a Castellamare, fu la ciliegina sulla torta. La capacità del mister fu quella di migliorare questi giocatori. Partimmo tra lo scetticismo generale ma dopo poco la tifoseria capì che costruimmo una squadra importante e facemmo un grande campionato fino ad arrivare a sfiorare i playoff. Ancora oggi sono ricordato come uomo innanzitutto e poi come direttore sportivo.

Proprio sabato pomeriggio al Menti, Juve Stabia e Salernitana si ritroveranno difronte in un derby nel quale entrambe le squadre vorranno conquistare tre punti importanti in chiave classifica. Come pensa possa finire il match?

La partita è aperta ai tre risultati. La Salernitana deve stare attenta perchè trova un campo dalle dimensioni strette, l’ambiente forte, una tifoseria che incide molto sui giocatori ed una squadra che si è amalgamata meglio dopo aver passato un periodo nero in cui  stava per lasciare Fabio Caserta, persona che stimo molto sia come uomo sia come allenatore e che sta facendo bene perchè sta mettendo in evidenza il gruppo. La Salernitana ha tutti i mezzi per fare una buona partita e per uscire indenne da questo campo perchè è allenata da un grande allenatore come Ventura che ha carisma, è un vincente ed ha dimostrato nella sua carriera calcistica tutto il suo valore, vuole il bene della sua squadra e si è rimesso in discussione.  I granata devono tentare di riprendere punti per rialzare la china contro una signora squadra e l’approccio alla gara deve essere molto attento, possono incidere gli episodi. Spero sia una partita di sport e di grandi valori.

Quali saranno secondo lei i protagonisti?

Nella Juve Stabia non c’è il singolo che fa male ma un buon collettivo con una squadra volenterosa, operaia nella quale ognuno può incidere. La Salernitana ha giocatori come Jallow, Giannetti, Kiyine capaci di decidere la partita. Cerci non è ancora in condizione ma non si discute come calciatore perchè se sta bene fa la differenza.

Parliamo di mercato. Cosa manca secondo lei alla Salernitana?

Ventura nel ritiro con le sue decisioni ha costruito bene il gruppo. In questo momento l’orientamento sembra essere quello di aspettare gennaio non solo per rafforzare l’organico ma anche per mettere in condizione chi sta bene di rimanere e chi non sta bene di andare via. Secondo me la Salernitana deve prendere una punta, un centrocampista ed un difensore centrale.

Mentre la Juve Stabia?

La Juve Stabia è in grande crescita, consapevole che il suo rullino di marcia deve portare alla salvezza e per farlo c’è bisogno di volontà ed attributi. In serie B tutti possono vincere con l’ultima e l’ultima può vincere con la prima quindi, secondo me, la squadra di mister Caserta deve puntare a fare un gioco collettivo e mettere i tasselli dove mancano.

Recentemente un giocatore della Salernitana è ritornato in Under 21 dopo alcuni anni in cui nessun calciatore granata era stato convocato dagli Azzurrini. Cosa pensa di Fabio Maistro ?

Maistro ha fatto passi da gigante. Sicuramente l’anno con Capuano a Rieti è stato importante perchè arrivava dal Gavorrano nel quale ha giocato poche partite. Ad essere importanti sono le motivazioni che adesso lui ha oltre alla fiducia della società e dell’allenatore, è un classe ’98 quindi può avere una grande crescita. Ventura con la sua esperienza sa che può avere qualcosa da questo calciatore e gli sta dando fiducia, non bisogna dargli troppe responsabilità e sostenerlo. La stessa cosa vale per Gondo, anch’egli un buon giocatore.

Abbiamo parlato di Maistro per la Salernitana mentre per quanto riguarda la Juve Stabia, cosa pensa di Canotto ?

Canotto è un calciatore che ha già in mano la Serie B  avendo giocato in passato anche al Trapani. Calciatore di grande prospettiva è Giacomo Calò, giocatore che ha segnato una bella punizione contro il Benevento e che conosco bene dalle giovanili della Sampdoria. Lo scorso anno avevo segnalato il suo nome ad alcune società di B quando lui militava in Lega Pro.

Da talent scout e da grande esperto di calcio qual è, ci può dire il nome del giocatore sorpresa di questa Serie B secondo lei ?

Adesso siamo al 40% del campionato, i giocatori si vedono all’inizio ed alla fine. Io vedo come protagonisti tanti attaccanti che non giocano come ad esempio Melchiorri, che conosco da quando era al Siena e che può fare bene a tante squadre oppure Pietro Iemmello. Nel calcio c’è sempre l’imponderabile, i giocatori vanno seguiti. Ci sono tanti calciatori  in B che possono ambire alla Serie A e tanti in Serie C che hanno le potenzialità per giocare in Serie B.

 

 

 

 

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