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Una rondine per far primavera, la Salernitana scopre Alessio Cerci

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Settantaquattro minuti. Tanto dura il primo “Rinascimento” del ragazzo di Valmontone, quanto possa ancora dare al campionato e alla Salernitana ovviamente lo dirà solo il campo, il tempo, eppure un segnale nel primo match di marzo è stato dato. La partita di Alessio Cerci è un riflettore puntato, con il risvolto dei pantaloncini la tensione l’ha sentita anche lui: “Grande emozione, pensavo alla mia prestazione” ha detto ai microfoni di Dazn mentre i compagni guadagnavano l’ingresso negli spogliatoi prima del secondo tempo. Nel primo tempo fiato spezzato da una incursione sul lato destro, uno contro uno poi la scelta di guadagnare il fondo e metterla morbida, la Tribuna in piedi non per la giocata ma perchè l’ha fatta quel ragazzo lì.

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E da lì si registrano 14 passaggi messi a segno, tra cui un assist al bacio per Antreas Karo che deve solo dire “thanks” quando schiaccia davanti a Pomini. Nella prima frazione è tutto un gestirsi, fiato, polmoni, forse non le emozioni e la voglia di “far male”, agli altri però. Sono 6 le volte che va a cross, in quella che è la sua giocata, portandosi sul fondo per cercare qualche corpo granata lì nel mezzo. La grande occasione sotto la Sud, Cicerelli gli porge una traiettoria delicata, lui si piazza sul palo più lontano e incocciando traccia il diagonale sporcato solo da una zolla che ha perso il verde davanti al numero 22 del Venezia. Alessio si mangia la maglia ma dentro sorride perchè gli applausi gli hanno tolto un peso di dosso, più di una lavatrice ma un intero soggiorno, ora si può fare sul serio.

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