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Sangue tunisino e cuore di “nonna”, ecco Ramzi Aya che a 30 anni ha scoperto la B

Cresciuto ad amatriciana e coda alla vaccinara, nella Roma degli anni 90, con nonna Lina e un pallone che è diventato il senso di tutto.

Marco Rarità

Foto Fabio Fagiolini   - Official Media Pisachannel

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Cresciuto ad amatriciana e coda alla vaccinara, nella Roma degli anni 90, con nonna Lina e un pallone che è diventato il senso di tutto. Questa è la vita di Ramzi Aya, padre tunisino ma lui italianissimo, romanaccio, testa dura e pochi fronzoli, come quando gioca. Cresciuto calcisticamente con la maglia viola della Fiorentina, giocando prima da mediano, è stato successivamente spostato in difesa e da lì Ramzi Aya non si è più schiodato. Tanta gavetta nel suo curriculum calcistico, oltre 200 presenze in terza serie e a 29 anni ha conosciuto la Serie B. Per la prima volta nella sua carriera, Pisa, il punto più alto di categoria con 18 presenze nel girone d’andata, ad inizio febbraio saranno 30 le candeline ma la voglia di combattere lì dietro è ancora tanta. Sposato con una milanese, conosciuta quando giocava a Reggio Emilia, Ramzi Aya può giocare in tutti i ruoli in difesa, prediligendo la posizione centrale non essendo dotato di grande spinta e gamba per stare sull’esterno. Calciatore fisico, impetuoso, bada al sodo, i suoi anni migliori a Catania dove ha sfiorato la promozione per due anni di fila perdendo ai playoff la cadetteria. Da giovedì al servizio di Gian Piero Ventura, un nuovo campo da conquistare, la nuova sfida di Ramzi.

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