Salernitana, tre indizi fanno una prova

Sempre in vantaggio nelle ultime tre gare, i granata si sono sempre fatti raggiungere

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Vincenzo Torrente non ama girare intorno ai problemi. Ieri pomeriggio, dopo il terzo pareggio consecutivo della sua squadra, il tecnico di Cetara ha ammesso che il digiuno di vittorie (l’ultima risale al 26 settembre contro la Ternana) sta logorando i suoi dal punto di vista mentale: così si spiega il fatto che la Salernitana abbia subito tre rimonte nelle ultime tre gare.
Contro Cesena, Lanciano e Perugia, la squadra granata ha cominciato col piede giusto, riuscendo a passare in vantaggio. Le è mancato, però, il colpo del ko, né le è venuta in soccorso quella solidità difensiva che non ha mai avuto dall’inizio del campionato. 17 gol subiti in 11 gare, mai una volta che la porta sia rimasta inviolata: con questi numeri non si va lontano e Torrente lo sa. Ne ha preso atto pure la società che ha cominciato a prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di potenziare la squadra. Se il mercato degli svincolati o dei fuori lista non è proprio il rimedio capace di guarire la Salernitana da tutti i mali, a gennaio sarà necessario un robusto intervento per potenziare e rendere più completa ed omogenea la rosa. Tre rimonte subite in tre gare sono tante. Tre indizi fanno una prova e Torrente ha ammesso che la sua squadra abbia una sorta di paura di vincere. Fossero arrivati i tre punti in una delle tre gare giocate nell’ultima settimana, la Salernitana avrebbe potuto guardare al futuro con più serenità. Non è bastato il gol di Franco per superare il Perugia e l’occasione fallita da Coda, comunque in costante crescita fisica, è di quelle che ci si sogna pure la notte prima di prendere sonno. Ammesso che ci si riesca. Perchè la classifica non è tale da far dormire sonni tranquilli, perchè si prendono troppi gol, perchè ci sono ancora troppi giocatori in grado di giocare part time e ben lontani dal trovare la forma necessaria per disputare una partita intera a ritmi elevati.
Torrente può consolarsi con le buone prove fornite dai giovani, in particolare dai due debuttanti dal primo minuto, Odjer e Milinkovic. Lotito li ha elogiati, affermando che l’esperienza conta fino ad un certo punto ma la gioventù può essere un’arma in più. Le parole del patron segnano una decisione inversione di rotta rispetto alla filosofia che ha ispirato il mercato e chissà che non siano una sorta di tardivo pentimento per aver operato scelte che da subito avevano lasciato perplessi in estate. Con la lista bloccata a 18 over, sarebbe stato fondamentale l’apporto dei giovani. Più ne fossero stati ingaggiati, meno problemi avrebbe avuto Torrente nel fronteggiare l’emergenza, a patto che fossero ragazzi di qualità.
Il tecnico vivrà una settimana corta ma intensa in vista del suo ritorno da ex a Bari. In difesa le soluzioni si sono ulteriormente ridotte, dalla cintola in su c’è qualche alternativa in più. Contro il Perugia la Salernitana ha cambiato passo quando è passata al 4-4-2, un modulo che, però, difficilmente potrà essere proposto dall’inizio a causa della mancanza di esterni in grado di solcare la fascia con la continuità richiesta. Ed è questo l’aspetto che più spiace: siamo a novembre e la Salernitana è ancora una squadra non in grado di reggere per novanta minuti.

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