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Salernitana, ancora un Mancosu a colpire: Entella avanti (0-1 pt)

Al 45'. Dopo il centrocampista del Lecce, tocca all'attaccante dei liguri gonfiare la rete della formazione di Castori

Alfonso Maria Tartarone

SALERNITANA-ENTELLA 0-1

SALERNITANA. Belec, Casasola, Aya, Gyombér, Lopez, Kupisz, Schiavone, Di Tacchio, Anderson, Tutino, Gondo. A disp.: Adamonis, Cicerelli, Djuric, Karo, Iannoni, Mantovani, Barone, Bogdan, Dziczek, Capezzi, Giannetti, Veseli. All.: Castori.
ENTELLA. Russo, Cleur, Bonini, Poli, Pavic, Settembrini, Koutsoupias, Nizzetto, Cardoselli, Mancosu, De Luca. A disp.: Paroni, Borra, De Santis, Chiosa, Crimi, Brunori, Paolucci, Brescianini, Meazzi, Petrovic, Schenetti. All.: Vivarini
MARCATORE. 30′ Mancosu
ARBITRO. Ghersini di Genova.
NOTE. Ammoniti: Bonini; calci d’angolo: 3-0; minuti di recupero: 1′ pt.

Salernitana, ancora un Mancosu a colpire: Entella avanti (0-1). Dopo il centrocampista del Lecce, tocca all’attaccante dei liguri gonfiare la rete della formazione di Castori IL PRIMO TEMPO. E’ necessario un calcio piazzato, con annesso stacco aereo di Aya fuori misura, per creare grattacapi a Russo. Si tratta dell’unico sussulto, da una parte e dall’altra, in oltre venticinque giri di lancette. I padroni di casa faticano a trovare il bandolo della matassa ed i liguri, nonostante l’ultimo posto in classifica e lo zero nella tabella delle vittorie, bravi a chiudere ogni spazio disponibile. Verso il trentesimo ci provano in tre: nell’ordine Kupisz, Tutino e Casasola. Ogni conclusione, tra il limite e l’area di rigore, viene sistematicamente murata dai diretti avversari. Si fa viv anche l’Entella. Colpo di tacco acrobatico di De Luca, alto sulla traversa. Riparte la Salernitana. Traversone di Lopez e tocco al volo di Tutino, nessun problema per il numero uno biancoceleste. Al 38′ accade quello che non ti aspetti. Shiavone perde aderenza con il terreno di gioco, Koutsoupias gli scippa la sfera e con un preciso esterno assiste Mancosu: morbido colpo sotto a scavalcare Belec, liguri avanti. I campani, poco prima del duplice fischio di chiusura, si affidano a Kupisz con una conclusione che non lascia il segno.

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