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Quattro partite per difendere la B conquistata un anno fa

Il 25 aprile del 2015 la Salernitana di Menichini volava in cadetteria. Ora tecnico e squadra devono conservare la categoria

admin

Un anno fa Salerno viveva la vigilia di una partita che, grazie all’imprevisto stop interno del Benevento, avrebbe decretato la promozione in B dei granata di Menichini con due giornate di anticipo. Il 25 aprile 2015 Salerno festeggiava la sua “liberazione”, anzi il suo ritorno nel calcio che conta dopo un fallimento ed una ripartenza dalla serie D che avrebbero potuto significare l’inizio della fine. Ed invece, a Salerno la ripartenza è stata una volata, una corsa quasi senza ostacoli fino all’anticamera del salotto buono del calcio italiano ed in questo i meriti di Lotito e Mezzaroma sono già storia. E’ chiaro, però, che il calcio è, come tutti gli aspetti della vita, fenomeno in costante, inesorabile ed inarrestabile evoluzione e, dunque, richieda sempre nuovi sforzi, nuovi entusiasmi e nuovi stimoli perchè i traguardi da centrare sono sempre più allettanti. Impossibile, poi, chiedere ad una tifoseria come quella della Salernitana, che ha gremito l’Arechi con oltre 25000 presenze nel doppio turno interno con Vicenza e Latina, di accontentarsi delle briciole, di qualche vittoria di tappa, perchè a Salerno non si vive per vincere una partita sola durante la stagione. A Salerno, come è giusto che sia ovunque, la gente segue con una passione incrollabile la sua squadra e pretende che chi la guida e la rappresenta – a tutti i livelli – non lesini energie per farla crescere sempre di più. Oggi, all’indomani del vitale successo interno sul Livorno, l’obiettivo della salvezza, anche diretta, appare meno distante, ma è giusto rimarcare che nulla è stato fatto ancora e che nelle prossime quattro partite occorrerà dare sempre di più per potersi tirare fuori da una situazione di classifica che la una piazza come questa non merita. Lotito e Mezzaroma sanno bene che quest’anno non sono riusciti ad essere all’altezza delle aspettative e a dare alla città soddisfazioni proporzionate alla passione ed all’attaccamento con cui la squadra viene seguita sempre. La vittoria con il Livorno ha rimesso i granata in carreggiata, ma ad Ascoli sarà un altro spareggio da affrontare con il piglio e la mentalità sfoggiati ieri e che in precedenti occasioni non hanno accompagnato le prestazioni della squadra di Menichini. Un anno dopo la promozione, un anno dopo quella festa spontanea che partì dall’Arechi e si diffuse per le strade cittadine andando avanti fino a notte fonda, c’è un obiettivo da centrare: conservare la categoria per far sì che quella vittoria non venga cancellata così in fretta. Ed allora, massima concentrazione in vista delle ultime quattro giornate in cui serviranno coesione, unità di intenti e chiarezza di idee da parte di tutti. Un anno dopo, Salerno non può festeggiare un’altra conquista, ma ha almeno la certezza di poter centrare la missione. Viste le premesse, è già qualcosa di molto importante, ma non è certo l’unico orizzonte possibile per una piazza che sugli spalti continua ad essere da promozione.

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