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Ogni 8 aprile, a Tor Marancia, un bimbo tira una bomba e segna

Marco Rarità

agostino di bartolomei
Schivo, uno degli aggettivi che si rincorrono associati al suo nome, al suo modo di approcciare, a quella che era la sua vita. Leader silenzioso, chissà come potrebbe commentare oggi Agostino Di Bartolomei la consuetudine di un calcio sempre più veloce. Bum, bum, bum, come un battimuro, con la palla da colpire sul collo del piede, il ricordo del capitano è preciso, armonico, imponente. Salerno e i salernitani, da Roma fino al basso Cilento, oggi sanno che è un nato un campione. Perchè lo immaginiamo così l’8 aprile, un bimbo che scende in strada a Tor Marancia, il suo quartiere, e di collo lascia partire una “bomba”, in una porta immaginaria stampata su un muro. Due giorni prima di Pasqua nacque Agostino Di Bartolomei, uomo e calciatore che ha lasciato il segno.

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