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Il mondo di Erik Botheim

Focus sul 22enne che ha "testa" e fame, strappato da Morgan De Sanctis dopo 7 mesi di "gelo". Riabbraccerà Bohinen

Marco Rarità

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Esploso al Bodo Glimt

Cresciuto calcisticamente nella sua città, ad Oslo, non lontano dal Det kongelige slott, il palazzo reale nella capitale norvegese, Erik Botheim è una prima punta con dedizione al gioco corale, tra inserimenti e spazi è stato l’arma di finalizzazione del Bodo Glimt nel 2021 prima di essere “bloccato” dal Krasnodar. Prima del passaggio ai russi era stato cercato da diverse squadre in Europa, in Italia la Lazio ad esempio è stata molto vicina al calciatore che però ha scelto la squadra russa senza troppi indugi rapito da un progetto innovativo. Il Krasnodar è una delle società emergenti ad Est, forse tra le più virtuose e all’avanguardia per la costruzione calcistica, dall’accademia agli impianti, ha colpito in tanti essendo un club “neonato”, è stato fondato solo nel 2008, la scelta di Botheim nasce proprio dall’idea di vivere questa realtà e potenzialmente giocare una coppa europea in una squadra in crescita, con un allenatore, Daniel Farke ex Norwich che si era fatto notare portando i yellows in Premier.

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La passione per la pesca

Oggi Farke è l’allenatore del Borussia M’gladbach, l’incontro con Botheim (da entrambe le parti) era stato consigliato da Erling Haaland (ha sentito parlare un gran bene del tecnico ai tempi del Borussia Dortumund, Farke allenava la seconda squadra prima dell’arrivo di Haaland), insomma un tecnico giovane e in rampa di lancio, sembrava un ambiente perfetto ma la vita cambia gli scenari e la guerra è entrata anche nel mondo dello sport senza indugio.

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L’amicizia con Haaland

Il Krasnodar, prima della comunicazione Fifa sulle sanzioni ai club russi ha consentito agli atleti stranieri di liberarsi (non con poche difficoltà burocratiche, non legate al club) ed eccolo qui. Erik Botheim arriva in Italia, anzi in Austria per vestire il granata e nella prima partita affronterà proprio la Roma che ha (suo malgrado) acceso i riflettori sul talento. Su di lui, ultimamente, era piombato anche Sartori che ci aveva fatto un pensiero per incoronarlo “vice Arnautovic”, tutto è passato in sordina perchè si è inserita la Salernitana che ha puntato fortemente sul calciatore, fermo da gennaio di quest’anno dopo essere stato pagato poco più di 7 milioni di euro, una bella plusvalenza considerando che il ragazzo era arrivato al Bodo a poco più di 200mila euro per il cartellino, era del Rosenborg ma l’ultimo anno fu girato in prestito allo Stabaek Fotball.

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Leader in nazionale Under 21

E indovinate chi giocava con lui nei blu? Proprio Emil Bohinen prima di partire per il Cska. Il Bodo si innamorò di Botheim proprio in una gara in casa dello Stabaef, modulo 4-3-3 con Bohinen in mediana e Botheim prima punta, finì 2-2 davanti a circa 300 spettatori. Nel 3-5-2 immaginato da Davide Nicola sicuramente Botheim può fare sia la prima che la seconda punta, nel Glimt aveva sui lati Pellegrino e Solbakken, con le incursioni di Fet in mediana, un gioco corale fatto di inserimenti in cui il “20” rientrava a pennello ma era un gioco collaudato in cui è riuscito a inserirsi senza problemi. In granata troverà compagni nuovi (non tutti) e un modo di giocare probabilmente diverso ma altrettanto immersivo negli ultimi 20 metri, nelle corde di mister Nicola inquadrarlo nel reparto avanzato. Numero di maglia? Chi lo ha detto che i norvegesi non sono scaramantici, priorità al 20.

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