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Da enfant prodige a quel giorno sul balcone, Vitale e il sinistro che fece innamorare DeLa

La storia di Gigi Vitale, da Reja a Mazzarri, passando per Benitez e quello scontro con i tifosi del Napoli: "O wagliù mo bast però, ij eggià rorm"

Luigi Vitale nato a Castellammare di Stabia, per tutti Gigi e un carattere d’impatto, come raccontano quelli che lo hanno vissuto negli spogliatoi, a partire dal San Paolo, lì dove è cresciuto. Tatticamente parlando è proprio lo specchio di Laverone, terzino puro ma probabilmente rende al massimo nel 3-5-2 perchè dotato di doti offensive e di un grande calcio. Meno resistente dal punto di vista atletico ma più esplosivo del toscano che arriva dal Vicenza. In realtà Gigi Vitale è cresciuto nell’Avellino prima di far “impazzire” De Laurentiis che lo porta Napoli per la risalita del club azzurro dalla terza serie.

Con la maglia del Napoli poi giocherà anche in Europa ma per gli azzurri, su quella fascia destra, resterà l’eterno enfant prodige. Cresciuto con Reja che gli ha insegnato come stare in campo, anche per questo ha raccolto alla perfezione i movimenti del 3-5-2, si è poi completato con Mazzarri, anche lui fautore dello stesso modulo. Eterno incompiuto, a partire dal prestito al Bologna nel 2011 e la prima volta alla Ternana l’anno successivo dove, invece, si impone da protagonista. Colleziona 10 reti e 7 assist con le “fere”, poi torna in azzurro, sembra l’anno buono con Benitez che lo tiene in ritiro ma poi cambiano le gerarchie.

Proprio in quel periodo Gigi Vitale è protagonista di un curioso litigio con un gruppo di tifosi partenopei giunti a Dimaro. I supporter azzurri in una notte di luglio avevano letteralmente invaso il piazzale centrale dell’albergo intonando cori per Higuain, che aveva appena raggiunto la squadra. “O wagliù mo bast però, ij eggià rorm” pare siano state le parole urlate dal balcone dell’albergo di Dimaro, con il terzino che si è affacciato e ha chiesto ai tifosi di fare silenzio, dall’altra parte qualcuno non l’ha presa bene, tant’è che i giorni dopo alcuni sostenitori si presentarono all’allenamento con uno stendardo: “Vitale, eroe da balcone, vattene”.

Magari non per quell’episodio ma Vitale quell’anno non lo iniziò davvero con il Napoli, ennesimo prestito, questa volta nella sua città, con la maglia delle vespe, in una stagione difficile condita da un infortunio e una brutta ricaduta che lo costringe a saltare metà campionato. Ha però il tempo di farsi apprezzare ancora come uno dei migliori terzini della categoria, tant’è che lo rivuole la Ternana, questa volta lo acquista. Contratto biennale e oltre 60 presenze con i rossoverdi.

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