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C’era una volta questa stagione..

Comincia il periodo più "ansiogeno" dell'anno, ora la Salernitana può guardare avanti

Marco Rarità

E’ stato un viaggio paradossale quello appena concluso, una stagione dagli infiniti risvolti, chiedete a un tifoso qualunque di spiegare la fusione a freddo ma non questo campionato che è terminato così, con un mezzo esterno di Ronaldo dal chilometro 44. Come i gatti, tanti sono i gol fatti dalla Salernitana, come quelli subiti. Abbiamo cambiato direzione spesso, per un mese abbondante ci siamo sentiti a bordo di una Malibù Chevelle del 64’, e siamo scesi che stavamo in una Panda 4×4. E’ stato il campionato delle seconde opportunità, sorprese e contromisure, da Sannino a Bollini, come passare dal vino bianco al rosso senza sapere cosa c’è a tavola. Ed è stato il campionato di chi c’era, c’è e ci sarà, mentre lentamente chi decide uccide una passione fissando gare in orari assurdi, con procedimenti da ergastolani per acquistare dei biglietti, impostando la Serie B come se ci fossero tifosi da serie B. Inutile allungarsi nella cronaca di un anno vissuto per “filo e per segno”, in cui ci sono tante e diverse storie da raccontare, qui dove per ripartire non serviranno fiori ma opere di bene. Ora il gioco sarà “non far giocare” i procuratori, comincia forse il periodo più ansiogeno della stagione, quello in cui i social faranno la loro parte, le voci si rincorreranno, le mezze frasi si interpreteranno, lì dove oggi sei lupo e domani cacciatore.. a proposito: “Nonna, che bocca grande che hai..”.

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