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Caccavallo-Cam: la sua partita contro l’Ascoli – FOTOGALLERY

Emozioni, movimenti, dettagli, curiosità, l'obiettivo di aSalerno su Giuseppe Caccavallo nell'ultima gara

Marco Rarità

La prima da titolare, la sente particolarmente, pensare che il suo esordio in B avvenne proprio 10 anni fa. Erano i primi giorni di novembre del 2006 e giocava nel Lecce di Zeman che lo fece entrare nella ripresa a Piacenza. Peppe vive con intensità i primi minuti del match, rifinitore puro, nonostante non sia il ruolo “cucito” per lui, si propone spesso al fianco di Improta cercando di duettare proprio con l’esterno per poi servire i compagni a rimorchio o provare l’ultimo passaggio a Coda. Accade così nei primi 10 minuti, riceve sulla destra su un traversone basso e appoggia di prima intenzione per il 9 granata. Poco dopo, ancora su traversone di Improta, veste i panni della prima punta provando a incornare di testa ma colpisce debolmente e la palla finisce nelle mani di Lanni. E’ un cliente scomodo per Gigliotti e Augustyn, non dà punti di riferimento, svaria sulla trequarti e si propone agli esterni con la stessa facilità, portando in confusione anche Felicioli sul versante di Improta. Spesso gli stessi centrali dell’Ascoli lo perdono, come quando Della Rocca fa partire un cross tagliato al centro, ottima la posizione di Caccavallo ma questa volta colpisce troppo forte. Diventa, con la sua “chonmage” la capigliatura dei samurai e dei lottatori sumo, il pericolo numero uno della Salernitana vista la vivacità latente di Coda. Negli ultimi minuti della prima frazione di gioco il calcio di punizione che diventa il simbolo della sua partita, rincorsa lenta e calibrata, quando calcia ha il busto del corpo leggermente alzato ma colpisce perfettamente di interno sinistro. La palla si abbassa velocemente come desiderava, con destinazione per niente gradita, uno schiaffo alla traversa con Lanni che c’era pure ma l’avrebbe presa solo nei suoi sogni più belli. Cala leggermente intensità nella ripresa ma si fa trovare pronto quando Vitale taglia dalla trequarti una palla proprio per lui, in corsa il suo sinistro è fuori misura. Scaltro com’è si fa trovare sulla ribattuta del numero uno del Picchio sul tiro di Improta, insacca ma il guardalinee alza la bandierina, mani nella chonmage per l’occasione sprecata. Sannino poco dopo lo richiama in panchina per far spazio a Rosina, esce lentamente, un po’ la stanchezza e un po’ quella voglia di fare ancora qualcosa..

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