“Non possono essere i tirocini la risposta alla disoccupazione giovanile”, cosi la Cgil di Salerno commenta la Giornata mondiale dello sciopero dei tirocinanti di oggi lunedì 20 febbraio, promossa dalla Coalizione Globale dei Tirocinanti. A fare il punto sulla situazione salernitana il responsabile del dipartimento lavoro della Cgil di Salerno Antonio Capezzuto e il segretario generale Arturo Sessa.
“Su circa 15.000 adesioni attivate presso i CPI e le APL del nostro territorio per il programma Garanzia Giovani, solo 1.240 le opportunita di lavoro e 1.140 i corsi di formazione proposti.
Il boom è invece dei tirocini. Nel 2016 in provincia di Salerno con Garanzia Giovani ne sono stati attivati piu di 4.000, la maggior parte nella pubblica amministrazione, basti ricordare i 400 al Ruggi d’Aragona e quelli attivati presso la Provincia e i Comuni.
Da opportunità formativa, troppo spesso, i tirocini si sono trasformati in sfruttamento vero e proprio. Un’occasione utile per una mera riduzione del costo a carico delle imprese, ma non per i diretti interessati. Per non parlare poi dei gravi ritardi nei pagamenti delle spettanze mensili, che hanno ancora di più alimentato il disagio e scoraggiato i giovani tirocinanti. L’abuso dell’utilizzo nella P.A. non ha fatto poi altro che alimentare speranze senza creare una reale opportunità di assunzione, visto l’obbligatorio percorso concorsuale per l’accesso alla P.A.
A fronte di 1,5 miliardi di euro investiti per Garanzia Giovani, circa 200 milioni in Campania, è evidente il fallimento della misura e risultano sempre più necessarie politiche di sviluppo, investimenti, interventi strutturali e strategici. Un vero e proprio Piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile, che affronti il carattere strutturale e di lungo periodo della crisi.
“In occasione di questa giornata di mobilitazione – conclude la Cgil di Salerno – a chiediamo l’immediata apertura di un tavolo con le istituzioni locali, Provincia, Comuni, Prefettura per condividere strategie e individuare percorsi per il lavoro giovanile, per dare una risposta alle migliaia di giovani del nostro territorio, altrimenti costretti a cercare fortuna altrove.