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Napoli Salernitana dal divano di casa

Nel sinistro di Dia tutto l'orgoglio della squadra di Paulo Sousa e della città. La Salernitana non fa da comparsa al Maradona come qualcuno aveva pensato

Gerardo Petretti

Salernitana in versione guastafeste.  Parliamoci chiaro, la felicità esplosa in città non è tanto per il punto conquistato e probabilmente nemmeno per aver rovinato la festa al Napoli, ma per il riscatto rispetto a una settimana in cui la squadra granata è stata trattata da comparsa dalle Istituzioni, dalla Lega e dalla tifoseria azzurra. Il rinvio avrebbe dovuto consentire al Napoli di festeggiare al Maradona, se la Lazio non avesse vinto, come poi è stato, perchè per molti la partita aveva un destino segnato, ovvero la vittoria scontata del Napoli. Il cambio di calendario in una fase delicata della stagione è cosa che avrebbe fatto storcere il naso a chiunque.
Proprio l’allenatore, nell’intervista prima della gara, esprime un concetto chiaro: partite come questa servono alla crescita del gruppo. Come dargli torto. Uno stadio pieno in attesa di questo momento da 33 anni  farebbe tremare le gambe a fior fior di campioni.
La regia di Dazn ci propone spesso immagini dall’alto del Maradona e collegamenti con piazza Plebiscito, la città è una polveriera pronta ad esplodere. I nostri hanno gli sguardi concentrati. Il mister schiera l’undici titolare e pronti via il Napoli inizia il suo interminabile possesso palla. Noi facciamo fatica a uscire, il Napoli attacca spesso in zona Candreva che fa fatica ed in un paio di occasioni  sbaglia la ripartenza.
 Osimhen fa capire che ci proverà spesso, ma sbatte su Ochoa.
Nel secondo tempo Paulo Sousa inserisce Botheim per sostituire Candreva e la squadra è più alta e riesce ad uscire meglio. La difesa è sempre puntuale guidata da un Gyomber impeccabile, ma Olivera la sblocca su calcio d’angolo. Il Napoli rischia di raddoppiare con Elmas, ma la palla finisce fuori. La panchina granata non nasconde il nervosismo nei confronti dell’arbitro, lo stesso Olivera, già ammonito, commette un fallo non sanzionato con il giallo che fa infuriare Sousa, che non finirà la gara. Chiudiamo con tre punte, perchè vogliamo riprenderla e cosi sarà. Dia all’84’ entra nella storia come Lazzaro al 94′. Il gol è da cineteca con la ciliegina del tunnel a Osimhen. Sul Maradona cala il silenzio prima dell’assalto finale. Bohinen potrebbe raddoppiare ma il colpo di testa non è il suo forte. Portiamo a casa un punto che vale molto di più, per la crescita di questo gruppo e per la felicità di una città intera. No, che tutto fosse già scritto proprio non ci andava giù.
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