Uffici postali a mezzo servizio in tutta la Provincia. Colpa del calendario estivo e delle sacrosante e meritate ferie del personale di Poste italiane. L’azienda, però, nel rimodulare gli orari non ha tenuto conto delle esigenze degli utenti e, soprattutto, non ha sostituito i dipendenti che hanno deciso di andare in vacanza. Così molti uffici si trovano sguarniti e ad operare a mezzo servizio proprio per mancanza di addetti. E questo nonostante le proteste dei sindacati che hanno più volte chiesto alla dirigenza d’intervenire, anche in virtù delle inutili proteste dei cittadini, che rivendicano i loro diritti. Ma le incongruenze del piano estivo di Poste italiane non terminano certamente con la mancata sostituzione del personale in ferie. Perché non s’è tenuto conto dei bisogni e delle peculiarità degli uffici postali situati nelle località turistiche, che sono stati equiparati, senza alcun senso, agli sportelli dei paesi interni e, quindi, che non sono da considerare turistici. Così sia in Costiera amalfitana che in quella cilentana è stata adottata una politica di diminuzione delle ore di servizio, e non si è affatto pensato che nei mesi di luglio e di agosto la popolazione residente, in certi casi, addirittura si quintuplica. Pure in questo caso a nulla sono valse le rimostranze dei sindaci, che hanno chiesto a Poste italiane di adottare criteri diversi. La situazione, comunque, è veramente al limite anche nelle città. A Salerno trovare un ufficio postale aperto e funzionante, in molti casi, è quasi un’impresa off limit. Nella maggior parte dei casi gli utenti non sono a conoscenza del “calendario” delle chiusure e, quindi, sono costretti a pellegrinare da un rione all’altro per riuscire ad effettuare le operazioni. E i disagi si ripercuotono non solo sui salernitani ma pure sui tanti vacanzieri che affollano la città. Insomma usufruire di un servizio pubblico è diventato quasi un lusso. Anche perché pure ricevere la corrispondenza sembra essere un privilegio riservato a pochi. Continuano a persistere, infatti, oramai da più di un anno e mezzo, i disservizi relativi al recapito. In molte zone della città il postino non bussa più alla porta e lettere, raccomandate e bollette s’accumulano nel centro di smistamento cittadino. “La colpa di questa situazione al limite dell’inverosimile – denuncia Salvatore Cicalese, segretario provinciale della Slc Cgil – è da ascrivere unicamente all’azienda e alla sua gestione delle risorse sorda e scorretta. La soluzione è sotto gli occhi di tutti ma si fa finta di non vederla. Avevamo suggerito come sindacato di trasformare i contratti dei portalettere da part time a full time. Questo semplice passaggio consentirebbe di risolvere l’annoso problema del mancato recapito nei tempi previsti, che si materializza proprio per la carenza del personale, vanificando in molti casi l’impegno dei portalettere e dei responsabili dei centri di Salerno”. Invece fin’ora si è preferito far finta di niente e affidarsi ai cosiddetti stagionali, anche in numero ridotto rispetto all’organico di fatto. “La gestione del personale della regione – spiega Cicalese – non è indirizzata alla risoluzione dei problemi ma, piuttosto, a logiche che nulla hanno a che vedere con il buon andamento del servizio e al miglioramento della qualità. E per questo motivo le sigle sindacali Slc Cgil, Uilposte, Ugl e Failp hanno interrotto le relazioni industriali con Poste italiane”.
Uffici postali chiusi per “ferie”
E ricevere la corrispondenza è sempre più un optional
13 agosto 2015
admin
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