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Sarno, a vent’anni dalla tragedia

Il sindaco: "Il 90 per cento delle opere post-frana realizzate dal Commissariato di Governo per la ricostruzione sono state completate"

“A vent’anni dalla tragedia del 5 maggio 1998 il ricordo di quell’immane disastro ambientale rimane indelebile nella memoria di tutti noi”. Così il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora ricordando l’anniversario di una immane tragedia che colpì la cittadina salernitana, una vicenda che ha segnato la vita di generazioni di sarnesi.

“Il Comune di Sarno pagò il tributo più alto con 137 vittime. Ai familiari rinnovo la mia vicinanza e solidarietà. Oggi è il momento di ricordare, commemorare e onorare le vittime di quei tragici eventi. Da cittadino e da sindaco di questa città, desidero ringraziare quanti, tra uomini delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, dell’esercito, dell’aeronautica, del volontariato, si prodigarono in quei giorni drammatici per alleviare le sofferenze della nostra comunità. Per dare un’idea della drammaticità di quegli eventi funesti, oltre al tributo di vite umane, va ricordato che solo a Sarno le case distrutte furono 193; 306 quelle parzialmente distrutte; 561 quelle danneggiate. Complessivamente gli immobili distrutti e danneggiati furono 867. La frazione di Episcopio fu l’area maggiormente colpita. 48 le unità abitative ricostruite dai privati nel comparto Casasale-Pedagnali, 21 gli immobili ricostruiti direttamente dal Commissariato di Governo-Arcadis nell’ambito del cosiddetto lotto 11. L’importo complessivo dei contributi per la ricostruzione e la riparazione delle abitazioni ammonta a circa 50 milioni di euro”.

Ha proseguito Canfora: “Dal 1998 ad oggi sono state avviate e realizzate numerose opere di messa in sicurezza per mitigare il rischio idrogeologico. Il 90 per cento delle opere post-frana realizzate dal Commissariato di Governo per la ricostruzione sono state completate. Gli interventi portati a termine riguardano 11 vasche per la raccolta di acque e fango per una capacità complessiva di 2 milioni di metri cubi, 20 km di canali per il convogliamento e il deflusso delle acque nelle vasche, le strade di accesso ai fondi pedemontani. Restano da realizzare la vasca Vallone Santa Lucia, la messa in sicurezza del Saretto e il rifacimento del ponte di via Fiorentini. Complessivamente per le opere di messa in sicurezza sono stati spesi finora 150 milioni di euro”.

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