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Impianti del Ruggi senza autorizzazione, Riesame trasmette atti in Procura

Il servizio non sarà sospeso ma alla centrale termica, ad esempio, è legato l’impianto per la fornitura di ossigeno nei reparti e nelle sale operatorie, oltre all’acqua calda e al sistema di condizionamento

Il tribunale del Riesame in merito alle mancate autorizzazioni amministrative di cui necessitano gli impianti per lo svolgimento del servizio ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per omissione di atto d’ufficio e sequestro d’uso della centrale termica e delle cappe a flusso lamellare per la preparazione dei medicinali chemioterapici dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Lo rivela il quotidiano Il Mattino, oggi in edicola, una querelle che ebbe inizia lo scorso settembre quando la Procura chiese il sequestro degli stessi e iscrisse nel registro degli indagati, anche per la questione relativa agli impianti fognari non a norma al Da Procida e al presidio di Castiglione di Ravello, poi chiarita, 7 manager, tra cui l’allora direttore generale dell’Asl Antonio Squillante, gli ex direttori dell’azienda ospedaliera Vincenzo Viggiani, Mimmo Della Porta e Salvatore Guetta, rispettivamente generale, sanitario e amministrativo, oltre al direttore sanitario del Ruggi Angelo Gerbasio.

Tutto nasce dalle indagini dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Salerno, che riscontrarono una serie di irregolarità amministrative per il funzionamento della centrale termica e delle cappe del Ruggi, che necessitavano di una serie di autorizzazioni che ne attestassero la regolarità nello smaltimento delle sostanze nocive. Autorizzazioni poi mai rilasciate a causa di un rimpallo di competenze tra Regione e Provincia.

Alla centrale termica è legato l’impianto per la fornitura di ossigeno nei reparti e nelle sale operatorie, oltre all’acqua calda e al sistema di condizionamento.

Novità arrivano sulla questione della centrale termica anche dal sostituto Procuratore della Repubblica Delegato Erminio Rinaldi:

“I Carabinieri del Noe di Salerno, su incarico della Procura, in mattinata hanno disposto il sequestro preventivo della centrale termica e delle due cappe del laboratorio di preparazione dei farmaci chemioterapici presso l’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. In particolare, il Tribunale di Salerno ha riconosciuto il reato di emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazioni.

Il reato è stato contestato in quanto, all’esito degli accertamenti è emerso che la centrale termica ospedaliera di potenza complessiva di circa 15mila Kw, costituita da due generazioni di produzione di vapori ed acqua calda, nonchè le due cappe a flusso lamellare installate nel laboratorio di preparazione dei farmaci antiblastici ad uso chemioterapico, medicamenti composti da sostanze citotossiche e citostatiche, tra l’altro generanti vapori irritanti, tossici e cancerogeni, erano in funzione immettendo fiumi nell’atmosfera in assenza di autorizzazione.

Complessivamente risultano indagate 4 persone appartenenti all’Amministrazione Ospedaliera ed è stato delegato per l’esecuzione lo stesso Noe dei Carabinieri di Salerno. La Procura, tenuto conto delle indicazioni del Tribunale e della necessità di assicurare il proseguo delle attività assistenziali del servizio sanitario nazionale, ha ritenuto di consentire la facoltà d’uso della centrale, con onere per la predetta Amministrazione di provvedere ad acquisire al più presto le necessarie autorizzazioni di legge con adeguamento dell’impianto in sequestro alle prescrizioni che verranno in esse indicate”.

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