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Caro carburanti, l’affondo del Codacons

La benzina sale ancora, al self in autostrada a 2,019 euro

Alfonso Maria Tartarone

Torna ad attaccare il Codacons sul caro-carburanti, che ha provocato nelle settimane cruciali dell’estate prezzi salatissimi sulle strade e sulle autostrade italiane; l’Associazione, di fronte all’immobilismo delle autorità preposte, invia oggi una denuncia nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell’ultima settimana.
Dopo il sedicesimo aumento di seguito del costo dei carburanti – che l’esecutivo a quanto pare non giudica allarmante, considerandolo al netto delle accise – è davvero incredibile assistere alla scena di un Governo che si prende meriti che non esistono e arriva a fare i conti senza le accise, nel goffo tentativo di convincere i cittadini che la situazione è sotto controllo; tutto questo mentre gli italiani, ormai rassegnati al salasso, si ritrovano dissanguati alla pompa di benzina.
Qualcuno infatti deve ricordare al ministro e al Governo che le famiglie non pagano il prezzo depurato dalle accise ma quello reale: devono sopportare un prezzo medio di 2 euro al litro, quasi 3 euro nelle peggiori delle ipotesi, senza che nessuno finora sia stato capace di fermare l’arrampicata dei prezzi. L’incoerenza, insomma, regna sovrana: se per il Governo la colpa è delle accise, ora la promessa di cancellarle – fatta in abbondanza negli anni passati da diversi esponenti del Governo attuale – è sparita nel nulla. Un circo dell’assurdo di cui fanno le spese, al solito, gli italiani.
Proprio per tutelare i diritti dei cittadini, quindi, il Codacons presenta oggi una denuncia al Ministero dell’Economia e delle Finanze con diffida a congelare gli introiti delle accise, che rappresentano un’appropriazione indebita e una speculazione da aggiotaggio nei confronti dei consumatori.

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