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Aumento dei contagi a Salerno, il sindaco: “Non panico, ma intelligenza”

Il sindaco Vincenzo Napoli fa il punto della situazione Covid-19, soffermandosi su scuola, movida e controlli nel weekend

Gianni Fiorito

A Salerno vi è molta preoccupazione per la crescita dei contagi che si sta verificando in città. Il sindaco Vincenzo Napoli, intervistato questa mattina, ha fatto il punto della situazione Covid-19: “Negli ultimi 4-5 giorni si è passati dai 70 contagi al giorno,  ai 77 e poi ai 100 dell’altro ieri. Si tratta di una progressione preoccupante che ci deve ulteriormente far compiere azioni razionali, alla preoccupazione giusta deve seguire un comportamento adeguato, deve prevalere la razionalità, non panico, ma intelligenza!”. Il sindaco di Salerno poi è ritornato sui semplici precetti da seguire per evitare il contagio: “Mascherina, sempre la mascherina, distanza di sicurezza, lavaggio frequente delle mani, evitare assembramenti, fare in modo che anche nelle visite familiari in casa ci sia cautela: se viene un ospite, noi non sappiamo sapere se quest’ospite, a sua insaputa, possa essere portatore del virus, quindi è necessario usare la mascherina anche in queste circostanze”.
Vincenzo Napoli si è soffermato sulla questione dei controlli in città, soprattutto nell’ultimo fine settimana, caratterizzato anche da rischi di assembramenti della movida giovanile: “Come voi sapete, io faccio i miei giri di controllo insieme alla polizia municipale, do una mano, se così si può dire, nella persuasione e repressione dei comportamenti sbagliati. Sabato ho avuto un’impressione sconcertante! Noi dobbiamo capire se è necessario arrivare a misure restrittive più severe di origine comunale, cosa che diviene particolarmente complicata dal punto di vista dei controlli. Noi abbiamo il corpo dei vigili urbani fortemente ridimensionato in quanto ad addetti, anche il questore e il vicequestore hanno lamentato la difficoltà di approvvigionamento di uomini sul territorio. Credo che ciascuno debba farsi carico di un problema civile più generale e comportarsi in modo adeguato. Le giovani generazioni devono reprimere i loro bollenti spiriti, mi rendo conto che ci troviamo in una situazione assolutamente innaturale, però devono fare un sforzo e i genitori non devono rinunciare al loro ruolo genitoriale”.
Inevitabilmente il discorso è giunto alla situazione nel mondo scolastico, tra classi in quarantena, professori e addetti positivi e chiusura delle scuole solo in alcuni casi. Il sindaco ha spiegato come funziona la l’iter che porta, in alcuni casi, alla chiusura completa di un istituto scolastico: “I dirigenti scolastici, nel loro ruolo, segnalano all’Asl una difficoltà. L’Asl certifica questa difficoltà e poi il sindaco può chiudere la scuola. Quando mi si dice di chiudere tutto, io non posso farlo. Voi sapete che c’era un sacrosanto atteggiamento prudente del governatore Vincenzo De Luca contro il quale è stato fatto un ricorso al Tar che, l’ultima volta, è risultato essere vincente. Noi abbiamo dei parametri che ci complicano l’esistenza nelle decisioni che possiamo prendere. Io non ho il potere di chiudere ex abrupto le scuole, ma qualunque azione io faccia, anche nel mio ruolo di responsabile della salute cittadina, deve essere supportata da un momento tecnico che è dell’Asl. Noi siamo collaborativi al 100% con i dirigenti scolastici, abbiamo fatto più di una call con loro, sappiamo che sono dei riferimenti indispensabili e restiamo a loro disposizione. Sappiamo che l’Asl non si tira indietro. Facciamo le cose ordinate altrimenti non concludiamo nulla”.

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