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Non funzionavano, sigilli anche ai depuratori di Cetara, Atrani e Ravello

Sversavano i reflui urbani in mare senza operare una effettiva depurazione, immettendo nelle acque diverse sostanze

Su richiesta della Procura della Repubblica di Salerno e sulle indagini condotte dai carabinieri del Noe di Salerno e dalla capitaneria di Porto, è stato disposto il sequestro degli impianti di depurazione di trattamento dei reflui urbani, del comuni di Ravello, Atrani e Cetara. In particolare i provvedimenti hanno ad oggetti i tre impianti del Comune di Ravello, a Sambuco, Cigliano e Boschetto Marmorata, i due impianti di Atrani nel piazzale Marinella e via dei Dogi e l’impianto di Cetara in località porto. In nuovi sequestri si aggiungono a quelli già operati negli ultimi mesi dalla Guardia Costiera e dai carabinieri del Noe presso gli impianti di depurazione dei Comuni di Amalfi, Praiano e Maiori. Le indagini hanno consentito di accertare che i depuratori sversavano i reflui urbani in mare senza operare una effettiva depurazione, immettendo nelle acque sostanze come escherichia coli, solidi sospesi, bod, azoto ammoniacale e altro, in concentrazione superiore rispetto ai limiti tabellari che disciplinano la qualità delle acque.

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