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Indagini su Ouali, le dichiarazioni di un amico: “genio informatico”

Venerdì l'udienza della Corte d'Appello di Salerno che deciderà se accettare o meno la richiesta di estradizione effettuata dalle autorità del Belgio

Si terrà venerdì l’udienza della Corte d’Appello di Salerno che dovrà decidere sulla richiesta di estradizione effettuata dalle autorità del Belgio per Djamal Ouali. Intanto, il sito Fanpage.it fa emergere dei possibili particolari legati all’arresto del 40enne algerino accusato di essere stato in contatto con le cellule terroristiche che hanno agito a Bruxelles e Parigi, fornendo anche documenti falsi ai terroristi. Come si legge su Fanpage.it, appunto, l’indagine pare sia partita nell’ottobre del 2015 con delle perquisizioni in cui sono stati sequestrati fotografie e documenti.

Pare che sull’ordine di cattura del 40enne algerino ci sia la dichiarazione di un amico di Ouali, lo descrive come un “genio informatico”. Durante i sopralluoghi gli inquirenti avrebbero sequestrato anche una stampante con dei rulli e trovato negativi di documenti falsificati, tra cui quello di Salah Abdeslam. Su uno dei computer sequestrati nella stessa operazione c’erano anche i documenti personali di Djamal Ouali e di sua moglie. Anche l’abitazione dell’algerino fu perquisita nel dicembre 2015, in quell’occasione emerse che il 40enne e la compagna avevano abbandonato l’appartamento e un ex vicino di casa di Bruxelles ha dichiarato che i due si preparavano per fuggire, probabilmente a Dubai.

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