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Gruppo Smet: 75 anni di sfide vinte

Domenico De Rosa jr: “Il nostro successo si fonda su metodo, disciplina e rispetto delle persone. Futuro? Posso solo assicurare che noi ci saremo e saremo protagonisti”

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Si è tenuta presso la Spa Easy Fuel di Salerno, adiacente al grande complesso del Gruppo SMET, la festa per i 75 anni di attività del gruppo. Un traguardo importantissimo per l’intera famiglia De Rosa, a partire da Domenico De Rosa senior, 93 anni di energia e passione, che nel lontano 1947, a soli 18 anni, decise di gettarsi nel mondo dei trasporti fondando quella che oggi è azienda leader del settore della Logistica, in Italia come in tutta Europa. Dai primordi, dalle prime sfide in un periodo complicato ma pieno di opportunità come quello del Dopoguerra, fino alla trasformazione, col figlio Luigi, a società di capitali tra la fine degli anni ’70 e i roboanti ’80. Un passaggio epocale che segna la definitiva consacrazione di SMET fino al processo di espansione senza fine avutasi col passaggio dell’azienda all’attuale presidente, Domenico De Rosa junior. Tante le sfide: dalla continua innovazione e rinnovamento del parco automezzi alla transizione ecologica e digitale di un’azienda che conta oltre 2000 dipendenti, 30 sedi operative in tutta Italia e ben 5500 unità di carico. Un colosso che si è avvalso di grandissimi partner come Grimaldi Lines, leader internazionale del settore della logistica navale.

Presentata dalla conduttrice Enza Ruggiero, sono state tante le personalità che hanno voluto tributare la famiglia De Rosa: in prima fila, di fianco all’attuale CEO, Guido Grimaldi, a capo di Grimaldi Lines, presidente di ALIS, Associazione della logistica sostenibile, e amico fraterno di Domenico, col quale condivide il peso delle generazioni. “Per me e Domenico, confrontarci con i nostri nonni, i nostri genitori – ha detto poi Grimaldi nel suo intervento di saluto – è stato difficile. Avevamo dei giganti dietro, con cui dovevamo fare i conti tutti i giorni. E se non hai qualità, senso del sacrificio, dedizione e visione, non vai da nessuna parte”.

Ovviamente la famiglia al completo, con i fratelli Lorella, Andrea e Gianluigi che con Domenico De Rosa portano avanti l’azienda da anni. Poi Gabriele Ferrieri, presidente dell’Angi, l’Associazione nazionale giovani imprenditori di cui Domenico jr è membro del CTS e l’On. Piero De Luca, l’On. Federico Conte, l’On. Andrea Volpe che alla famiglia De Rosa hanno voluto dare il loro saluto ed essere presenti per celebrare questo grande traguardo. E ancora l’imprenditore Donato Di Canto della Di Canto S.p.A., Massimiliano Perri, a capo del mercato Italia di Iveco, l’amministratore di Terminali Italia del Gruppo FS, Giuseppe Acquaro, gli avvocati Lello Ciccone, Giuseppe Lucibello, Roberto Malinconico, Gianluca Masullo, Marco Capece e il presidente dell’ASI, Antonio Visconti.

È con i ricordi degli inizi di questa grande avventura italiana che si è dato il via alla serata, con gli interventi di Domenico senior, capostipite della famiglia De Rosa, e Luigi. “Sono felicissimo di come mio figlio e i miei nipoti stanno gestendo questa azienda che io ho fondato – ha affermato “Don Mimì” emozionato – E voglio ringraziare il personale di un’azienda che in 75 anni non ha visto nemmeno un giorno di sciopero. Siamo una famiglia, non solo noi De Rosa ma con tutti i nostri collaboratori in questi 75 anni. La mia più grande soddisfazione oggi è vedervi qui”.

“Ho ereditato la ditta che nel 1975 ho trasformato in società di capitali – ha raccontato Luigi De Rosa subito dopo – Un’impresa difficile, soprattutto qui al Sud. Ma ce l’abbiamo fatta, con tanto sacrificio, dedizione e due caratteristiche che mi ha insegnato mio padre e che penso di aver tramandato con successo ai miei figli: metodo e disciplina”.

Le prime scelte imprenditoriali difficili, il rapporto coi primi clienti, i primi contratti fino al riconoscimento, nel 2017, della nomina a Cavaliere del lavoro. Dagli americani della PPG al convincere la FIAT a farsi affidare la propria logistica. “Conquistare la fiducia di questi grandi colossi è stato difficile ma ce l’abbiamo fatta – ha aggiunto Luigi De Rosa – La nomina a Cavaliere del lavoro è stato un riconoscimento motivo di grande orgoglio che mi ha fatto sentire ancora di più la responsabilità di quello che è stato fatto e di quello che ancora c’è da fare e che i miei figli stanno portando avanti. Ai giovani voglio dire di avere ancora fiducia e coraggio. Devono osare, proporsi. Il futuro è loro, anche se stiamo vivendo dei periodi molto complicati. C’è un’Italia da rifondare. Ora è il loro momento”.

Poi tocca alle nuove generazioni. Ed ecco salire sul palco Domenico De Rosa, l’attuale CEO. “Molte volte parlo in pubblico, anche davanti a ministri, segretari e altri personaggi della vita industriale e politica italiana – ha esordito De Rosa – ma parlare dopo mio nonno e mio padre è davvero difficile ed emozionante. Sono cresciuto con il loro modello. Non ho fatto altro che replicare quello che ho visto da loro e cercare di attualizzarlo con caratteristiche mie personali. Mio padre parlava di metodo e disciplina. Senza di lui non ci sarebbe stata la prosecuzione di quel modello di ordine e disciplina sulla quale noi in SMET abbiamo sempre poggiato la nostra azione. Non solo in azienda ma anche in famiglia”.

Un rapporto simbiotico con i collaboratori e con i partner, per il quale De Rosa ha speso dolci parole: “Certi percorsi però non si fanno mai da soli – ha aggiunto il CEO – Il nostro successo si fonda sul rispetto delle persone, sui rapporti. Ho ricevuto così tanti messaggi di felicitazioni e di vicinanza per questi 75 anni che mi hanno riempito di orgoglio. Significa che qualcosa di veramente di forte è stato fatto, al di là del dato economico e dell’espansione dell’azienda. Due le parole che metterei in evidenza: affidabilità e credibilità, figlie della base valoriale data a me e ai miei fratelli che sono al mio fianco ogni giorno”.

Al termine degli interventi si è passati all’inaugurazione del mezzo celebrativo dei 75 anni, un colosso targato Iveco creato giusto per l’occasione. Non è mancato nemmeno il tempo dello scambio delle targhe, consegnate da Domenico De Rosa junior a padre e nonno, mentre un riconoscimento speciale è arrivato dalla famiglia Grimaldi per la famiglia De Rosa e per tutto il Gruppo SMET.

Si parla poi di quel che sarà, delle prossime sfide e del futuro. De Rosa prima e il presidente di Alis e capo di Grimaldi Lines poi. “Nel futuro noi ci saremo – ha affermato con forza De Rosa – La nostra parte la reciteremo e saremo più grandi di quello che siamo oggi. Abbiamo un programma fitto di attività da fare e da sviluppare. E parleremo di transizione ecologica, digitale, politiche giovanili, innovazione, infrastrutture e tanto altro. Sono tutti argomenti all’ordine del giorno”.

“Penso a SMET oggi, un titano, un’eccellenza, il primo gruppo del Mezzogiorno e spero tra non molto d’Italia – ha ricordato Grimaldi – Spesso con Domenico ci siamo detti perché non spostare tutto a Roma. Ma la risposta era sempre la stessa: siamo troppo attaccati al nostro territorio. Quante volte ci hanno attaccato dicendo che nel Sud siamo geniali, però poi ci perdiamo. Ci parlano dell’arte dell’arrangiarsi, in cui noi meridionali siamo maestri. Luigi De Rosa però parlava di metodo e disciplina. E quando un’azienda del Sud ha metodo e disciplina, non c’è azienda al mondo che possa competere. Dobbiamo cercare di rimanere radicati nel nostro territorio, con i piedi per terra e avere umiltà e sensibilità, qualità che sono alla base di un imprenditore. Valori spesso persi. Ai giovani del Sud posso solo dire che vi sono opportunità grandiose nel nostro settore: non andate via, rimanete con noi. Vi assicuro che vi sono ancora tante grandi cose da poter fare”.

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