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Si fa in due “Storie al Femminile” con Giuseppe De Marco ed Annarita Caramico

Doppio appuntamento alla Fondazione Matteo e Claudina de Stefano di Ogliastro Cilento

Alfonso Maria Tartarone

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Doppio appuntamento per “Storie al Femminile” alla Fondazione Matteo e Claudina de Stefano di Ogliastro Cilento, insieme a due autrici esordienti, con due stili diversi, ma accomunate dalla stessa passione per la parola narrata. Dalle 17.30 di venerdì 24 novembre, sarà Giuseppina De Marco a presentare per la prima volta “Strani racconti” (L’ArgoLibro). Tra l’evocativo e il thriller, tra il drammatico e il fantastico, la raccolta è un perfetto mix che avvince il lettore e lo invita a percorrere strade insolite, dimensioni parallele, scorci inquietanti che fanno parte dell’immaginario personale dei protagonisti, ma anche di quello della collettività. Se ciò che è stato non può essere mutato, tuttavia, può mutare il modo in cui lo si rivive e lo si richiama. Questo è uno dei messaggi fondamentali che i sei racconti vogliono trasmettere tra le righe. Da Agropoli, Giuseppina De Marco è docente di lettere al Liceo “A. Gatto”, specializzata in psicopedagogia dell’apprendimento. Autrice di poesie e racconti, ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio “Acropolis” 2019 e il Premio Cilento Arte e Cultura “Maurizio Tortora” 2023. Si è distinta come vincitrice assoluta per la sezione narrativa del contest letterario “Fiera-mente” la cui antologia è stata presentata alla scorsa edizione del “Salone del Libro” di Torino. Con la stessa casa editrice ha già pubblicato “La voce dei gabbiani” nel 2018 e “Gli occhi di Sedna” nel 2019. Un’altra pagina si sfoglierà, quando la protagonista di sabato 9 dicembre, sempre alle 17.30, sarà Annarita Caramico con la sua opera prima “È malacqua” (Saggese Editori). Ambientato tra Salerno e Torino, il romanzo racconta una storia familiare che tesse la trama di legami forti tra donne simili e diverse al tempo stesso, con tanti riferimenti autobiografici. Le protagoniste Agata, Allegra, Alice e Anna, rispettivamente nonna, madre, zia e nipote, sono quattro donne unite dallo stesso sangue e da una vecchia maledizione dei primi del Novecento. Dagli anni Sessanta ai giorni nostri, ad accomunarle è l’impossibilità di vivere appieno la loro vita e l’amore. Agata ha sedici anni ed è di buona famiglia. Si innamora, ricambiata, del bagnino dello stabilimento che frequenta, ma la sorella e le pressioni sociali la portano a rinunciare al suo sogno di adolescente. Lo stesso capita a sua figlia Allegra: conosce e si innamora di Carlo, un musicista squattrinato. Al contrario della madre e nonostante la sua opposizione, Allegra lotta per i suoi sentimenti. Alice è la studiosa della famiglia e pare non interessarsi all’amore fino a quando, durante il dottorato, non si invaghisce di un uomo sposato. Anna vive da freelance a Torino, dove per caso incontra Edoardo su un tram. Le cose tra loro sembrano andare bene, ma è ancora tormentata dal ricordo del suo ex, Daniele. Quattro storie di passioni e rinunce, saggezza e coraggio, legate a doppio filo da un destino che si trasmette di madre in figlia. Che sia davvero colpa della maledizione? Giovane salernitana, dopo essersi laureata in Giurisprudenza, Annarita Caramico si trasferisce a Torino per frequentare la Scuola Holden e perseguire il sogno di diventare una scrittrice. Qui si diploma nel 2019 in “Storytelling & Performing Arts” e inizia a lavorare al suo primo romanzo. Nel frattempo, pubblica due raccolte di poesie: nel 2016 “In un giorno di pioggia” e “Il pianto delle balene”, nel 2018. Alle spalle ha anche l’esperienza di giornalista. Anche stavolta, a traghettare le due autrici da sponda a sponda sarà il giornalista Alfonso Sarno. A chiudere gli incontri, il commento puntuale di un ospite misterioso. Ingresso libero.

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