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Passiano e l’abbraccio a Bruno Ferrara

Tutta Cava de' Tirreni ricorda l'uomo e il lavoratore dell'ex Cstp, un segno lasciato in ogni frazione metelliana. La lettera degli amici a quasi un mese dalla scomparsa: "Una vita dedicata al sorriso degli altri".

Si è spento con l’abbraccio di una intera comunità, quella di Passiano in cui è cresciuto e le frazioni della città metelliana, Bruno Ferrara ha lasciato la vita terrena nei primi giorni di maggio ed ora, a quasi un mese dalla sua scomparsa gli amici di quello che viene definito come un vero e proprio filantropo per quel che ha fatto sul territorio hanno voluto ricordarlo con una lettera piena d’amore e significato, tracciando quella che è stata la vita di Bruno Ferrara, ricordato in ogni angolo di Cava de’ Tirreni, da San Lucia a Sant’Anna, dalla sua Passiano a Pregiato, fino a Croce e Santa Maria del Rovo, Castagneto, Rotolo e anche in Costiera Amalfitana. Un viaggio tra gli affetti e il bene che ha saputo donare e dimostrare, ciò che lo ha reso eterno nel cuore di chi lo ha conosciuto. Pubblichiamo integralmente la lettera.

La lettera a firma de “Gli amici di una vita”

Ricordare Bruno Ferrara, deceduto l’11 Maggio 2022, in quel di Passiano, è far emergere dalla memoria gesta, personalità, relazioni cariche di vita.
Era conosciuto da tutti i cavesi per aver lavorato, con entusiasmo e professionalità presso l’azienda CSTP. Ha curato con una forte passione l’amore per la famiglia: maglie, figli e figlie, con una tenerezza tutta speciale per i nipotini. Ha accompagnato per decenni -nella pastorale diocesana familiare- la formazione al matrimonio cristiano di tantissime coppie di fidanzati, nella parrocchia di Passiano, in unità con la sua sposa Lella. Una parola che ha segnato la vita di Bruno è amicizia. Parola densa di significato profondo che era relazione aperta con tutti, senza barriere, generatrice di rapporti autentici di amicizia e di fede. Bruno ha costruito la sua vita personale e familiare sulla Parola di Cristo. Parola che era vita vissuta, appresa alla scuola di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. Esperienza questa che ha connotato la sua esistenza, tanto che gli ha consentito di abbracciare la malattia come un incontro fecondo con Cristo. Mai è uscito dalla bocca di Bruno un lamento o un’imprecazione, quanto una accoglienza generosa di quanto Dio Padre permetteva nella sua esistenza. Prima di quest’ultima stagione, Bruno è stato sempre impegnato in prima persona nel servizio ai bisognosi della comunità con la caritas parrocchiale. La sua casa è stata sempre aperta a tutti. Con la sua diletta sposa hanno generato una nuova umanità fatta di accoglienza, servizio e amicizia profonda. Bruno era un grande camminatore e amava la natura. Innamorato di Cava de’ Tirreni e della sua storia. In montagna, vedi Dio. Senti al Sua bellezza, così commentava le sue escursioni. Bruno è stato questo e molto altro. Lo affidiamo al Dio della Misericordia e della Pace.

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