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L’embargo russo penalizza il mercato della provincia di Salerno

Lo rivela il presidente salernitano di Coldiretti: "Prima dell’embargo, la Russia era un mercato di grande prospettive e le nostre aziende avevano iniziato a ricevere le prime commesse"

La provincia di Salerno – con il settore della quarta gamma – è tra le più colpite dall’embargo alla Russia dopo la crisi politico-militare con l’Ucraina.

Lo rivela il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio, a proposito della stima della Cgia di Mestre sui danni economici conseguenti le sanzioni introdotte nel 2014 dalla Ue. “L’embargo ha di fatto bloccato un mercato molto promettente – spiega Sangiorgio – la piana del Sele è il principale centro di produzione di insalatine da taglio per la quarta gamma, in particolare rucola, lattuga, spinacio, cicoria, bietola, valeriana, con quasi il 70% del totale nazionale. Prima dell’embargo, la Russia era un mercato di grande prospettive e le nostre aziende avevano iniziato a ricevere le prime commesse.

In questo momento, il mercato è fermo ed è un problema perché la Russia si sta orientando verso altri prodotti di provenienza egiziana, israeliana e bielorussa. Siamo molto preoccupati per i danni che l’embargo ha già provocato e rischia di procurare tra la fine della primavera e il prossimo autunno”. La provincia di Salerno, con l’agro nocerino-sarnese e la piana del Sele, è il principale centro di produzione di insalatine da taglio per la quarta gamma in Italia. I mercati più interessati ai nostri prodotti sono Germania e Gran Bretagna ma una forte richiesta arriva negli ultimi tempi dall’est europeo.

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