L’EDITORIALE - “Cosa importa se sognavi Puerto Rico?”. Come un messaggio di J-Ax a Gian Piero Ventura che magari la “Porto Rico” del mercato la sognava davvero, in quella data, quella del 18 luglio fissata sul calendario per avere una percentuale soddisfacente. Chissà cosa ne pensa il tecnico genovese, la sua Ostia Lido non è ancora la “vacanza da sogno” perchè qualcosa deve, per forza di cose, ancora arrivare. Lontano dal litorale di Ostia, invece, nella capitale si lavora per consegnare ciò che manca a questa squadra per raggiungere un posto diverso da quello occupato negli ultimi anni. Chissà se inciderà o meno ciò che accade in casa Lazio nel futuro granata, quegli 80 milioni in arrivo dal Manchester United nell’offerta che consegna sul “cammello con tutti i soldi” il buon Milinkovic Savic.
Intanto il test con l’Equipe avrà consegnato a Ventura gli stessi pensieri di mercoledì, una squadra incompleta che deve affidarsi a nuove entrate per alzare la posta in palio. Sulla carta, che il campo non è, a questa rosa manca un uomo in ogni reparto. Forse solo l’attacco, nei numeri e ricambi appare completo ma non concede spazio alla fantasia e restano i punti interrogativi sulla fase realizzativa. Piace, non poco, la qualità espressa da Fabio Maistro, in attesa di Firenze, nel ruolo da mezzala ha fatto vedere di potersela giocare lì in mezzo dove Di Tacchio sembra destinato, ancora una volta, a cantare e portare la croce. Akpa e Odjer due pedine, al momento, fondamentali nello scacchiere di Ventura per donare dinamismo e interdizione nel cuore del prato verde.
Kiyine suona tutt’altra musica rispetto a Walter Lopez sulla sinistra, qualche perplessità sulla posizione c’è, nell’arco di un campionato lungo ed estenuante come quello che sta per cominciare, fare l’esterno nel 3-5-2 comporta spendere tante energie e può essere un deterrente per la qualità dell’ex Chievo. Cicerelli bella freccia sulla destra, così come Lombardi che però ha le stesse caratteristiche del ragazzo di San Giovanni Rotondo. Giannetti unica novità lì davanti. Retroguardia con tanti punti interrogativi, Karo, Carillo, la continuità fisica di Mantovani. Ma non è neanche calcio d’agosto e l’Arechi no, non è Ostia Lido.