Hanno risposto in tanti all’appuntamento di ieri presso l’azienda del gas, riempendo la sala in attesa del confronto pubblico con il sindaco per la presentazione del progetto sulla nuova Chiesa del Galiziano. A testimonianza che l’amministrazione vuole coinvolgere la cittadinanza, ascoltando i pareri di tutti prima di prendere una decisione finale, erano presenti l’assessore al commercio Dario Loffredo, l’assessore all’urbanistica Domenico De Maio, il dirigente del settore attività produttive del Comune di Salerno, Alberto di Lorenzo, il consigliere d’opposizione Roberto Celano, il capo staff del sindaco Vincenzo Luciano, l’assessore Gaetana Falcone, Gerardo Calabrese, Gianpaolo Lambiase. In tanti i cittadini pronti a prendere il microfono per prendere parte alla decisione.
Prima del dibattito con i cittadini, i progettisti hanno illustrato le planimetrie, la destinazione degli uffici e dei locali in generale, e di tutta l’area circostante sita nel quartiere di Torrione alto. La nuova Chiesa che potrebbe sorgere in via Roberto Virtuso e di proprietà della parrocchia di San Felice e Santa Maria Madre della Chiesa, avrà un’area liturgica che potrà ospitare circa 250 posti a sedere, ministero, casa canonica, salone parrocchiale, e un sotto piazza per l’accoglienza dei fedeli, e sarà grande circa 530 metri quadri, disposta su tre livelli.
Il Dibattito
Ieri erano presenti fedeli, comitati “save the galiziano” e vari esponenti dei comitati di quartiere. Il primo a prendere parola è stato proprio il Presidente del comitato di quartiere di Sala Abbagnano che ha espresso perplessità solo sulle possibilità minime di spazi verdi: “Nel quartiere di Sala Abbagnano non ci sono spazi verdi e pubblici dove bambini e non posso stare e giocare. Il parco del Galiziano è l’unico spazio verde dove poter trascorrere delle giornate anche con i bambini. Pertanto l’unica perplessità è ridurre questo spazio. Magari si potranno creare parchi simili anche nelle nostre zone”.
A rispondere a questo messaggio è stato Antonio, giovane residente a pochi passi dal Galiziano che ha ricevuto gli applausi dell’intera sala.
“Credo che questo dibattito sia inutile giuridicamente. Quello spazio è di proprietà della Chiesa e comunale. Il comune ha il diritto di procedere secondo le leggi, soprattutto il Comune dovrà valutare e prendersi le proprie responsabilità. Credo che si stia perdendo il senso di questa vicenda, questa chiesa era il sogno di don Luigi e il suo obiettivo era creare aggregazione e spazio per i ragazzi. Io abito a pochi passi dal quel parco e invito tutti i presti ad andare ora per vedere che lo frequentano solo persone che si fumano gli spinelli. Non abbiamo mai avuto uno spazio ecclesiastico dove passare il tempo, dove far parte di una comunità e di un gruppo”.
Il sindaco di Salerno, ha risposto direttamente ad Antonio: “Come Comune di Salerno – ha spiegato il primo cittadino – abbiamo chiesto ai committenti di voler organizzare un incontro aperto ai cittadini proprio per discutere le specifiche del progetto. Si tratta di un’opera che ha molti spunti sociali, con sale per laboratori, luoghi di aggregazione sociale e spazi per svariate attività. Abbiamo deciso di ascoltare e valutate le opinioni di tutti per poter procedere al meglio, nel bene della collettività e del territorio”.
Successivamente la parola è passata all’assessore De Maio, spiegano che: “si è trattato di una discussione importante per l’amministrazione comunale, per la città e per questo quartiere. Nell’ambito di un confronto avutosi in precedenza con tanti consiglieri comunali, era nata una discussione accesa. Era necessario, dunque, questo incontro dove sono emerse tante sensibilità che dobbiamo rispettare. È nostro dovere trovare il giusto equilibrio tra le parti. Alla luce di tutte le testimonianze ascoltate, sono convinto che questo equilibrio si possa trovare, apportando, se necessario, anche alcuni suggerimenti che possano migliorare questo progetto”.
Le conclusioni sono state affidate al sindaco Napoli il quale ha rimarcato quanto “questo dibattito sia stato costruttivo e appassionato. È stato importante comprendere quanti molti di voi intendano riconoscersi in modo identitario in questa chiesa. Tutti gli interventi sono stati utili e il consiglio comunale, prima di fare le sue considerazioni, ne terrà conto. Appena si convocherà il consiglio comunale si metterà all’ordine del giorno la questione trattata. Speriamo che la decisione sia la più condivisa possibile “.