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Trattava da schiava una giovane connazionale: in manette 29enne marocchino

Sequestro di persona, maltrattamenti, riduzione in schiavitù, violenza e percosse, questi i reati commessi dal giovane nei confronti di una connazionale 26enne

admin

E’ stato tratto in arresto, nella serata di ieri, un uomo, E.Y. le sue iniziali, marocchino, classe ’87, incensurato per sequestro di persona, maltrattamenti, riduzione in schiavitù, violenza e percosse, commessi nei confronti di una ragazza della stessa nazionalità di circa 26 anni.
Nel pomeriggio di ieri, una pattuglia della stazione di Santa Cecilia, ha notato una giovane, successivamente identificata come B.F 26enne anch’essa di origini marocchine, che girava per strada con atteggiamento spaventato, guardandosi costantemente alle spalle, la Via Virgilio e la Via Socrate. Secondo quanto dichiarato dagli agenti, pochi attimi dopo la giovane è stata raggiunta dall’arrestato, è stata aggredita e trascinata a terra nel tentativo di farla salire sull’autovettura. Il tutto sotto gli occhi dei militari che hanno agito tempestivamente, fermando e portando l’uomo in caserma.
La giovane è stata ascoltata dai militari, grazie all’ausilio di un interprete, ed ha raccontato tutto quello che le era accaduto. Secondo il racconto della donna nelle settimane precedenti i due avevano vissuto una relazione sentimentale. Dopo un po’ di tempo la ragazza ha scoperto che l’uomo era sposato in Marocco e per questo motivo ha deciso di chiudere la loro relazione. Una decisione che il giovane non ha digerito tanto da presentarsi a casa sua (località cioffi di Santa Cecilia) e puntarle un coltello alla gola. Subito dopo il giovane l’ha portata sotto minaccia nella sua casa di Battipaglia, contro la volontà della donna. Dove è rimasta per circa 15 giorni. Giorni caratterizzati da abusi sessuali, violenze e schiavitù.
La giovane è riuscita a fuggire con la scusa di dover effettuare una telefonata ai suoi genitori in Marocco, onde evitare preoccupazioni da parte loro. Solo in questo modo è riuscita a fuggire.

I militari, credendo alle parole della donna, hanno effettuato un’accurata perquisizione domiciliare a casa del reo e li è stato rinvenuto il coltello utilizzato per le minacce e i documenti della ragazza (i quali, come da lei stesso dichiarato, erano stati da lui requisiti e tenuti sottochiave in casa sua). Dopo le formalità di rito il pm ha disposto gli arresti domiciliari con richiesta diretta di convalida arresto al GIP che si esprimerà nei prossimi giorni. La ragazza è stata condotto in una comunità in località protetta.

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