Certi sogni non si infrangono all’alba. Vincenzo Torrente lo ha sperimentato sulla sua pelle. Il suo sogno si è interrotto nella notte di La Spezia mentre a Milano Fabiani ingaggiava Bus e a Roma Lotito assisteva alla prova deludente dei granata al Picco. Il sogno di Vincenzo Torrente era tutto granata. Testa e cuore, anima e cervello: il trainer di Cetara si era immerso nel ruolo di allenatore della Salernitana, la squadra che aveva rincorso per una vita, partendo dalla Costiera e diventando grande sulle rive del mare di Genova. Pur di allenare a Salerno, aveva accettato tutto. Un ingaggio basso, uno staff imposto dalla società (ed ora esautorato insieme a lui a dimostrazione che il ruolo di Fabiani è stato notevolmente ridimensionato), un mercato agli antipodi rispetto alle sue richieste ed alle sue aspettative. Dalla Salernitana si era già accomiatato dopo la gara col Cagliari con parole che sapevano di rimpianto e di addio. “Mi dispiace – disse – non aver fatto vedere l’idea di calcio che ho in mente”. Sì, questo è il più grande rimpianto e, al tempo stesso, la più grande sconfitta della società che ancora una volta ha scelto un allenatore per ragioni di opportunità e poi non l’ha sostenuto come avrebbe dovuto. Non era con la fiducia espressa a parole che i patron avrebbero dovuto dare forza a Torrente, ma con scelte più nette e precise in estate al momento di dare forma alla squadra. Il resto è storia nota. Torrente le ha provate tutte, ha cambiato finanche modulo, ha accettato consigli e compromessi, si è aggrappato ostinatamente a Gabionetta, senza veder ripagata la sua fiducia.
Stamattina Torrente si è svegliato con un senso di amaro in bocca, ma anche di liberazione perchè la sua esperienza in granata era diventata uno stillicidio, una lenta agonia. Il finale, in fondo, era stato scritto già a Como e poi dopo la gara di Avellino. La Salernitana ha ancora una volta steccato sul piano della programmazione, rifacendo la squadra a gennaio ed aspettando la chiusura del mercato per cambiare allenatore. Certi sogni possono diventare incubi, o, almeno, non finire all’alba. Guardando il mare della sua Cetara, oggi, forse, Vincenzo Torrente penserà proprio questo.
Torrente ed un esonero annunciato
Il tecnico di Cetara vittima degli errori estivi sul mercato e del suo sogno
3 febbraio 2016
admin
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