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Top e Flop, lo “spaccone” e l’apostrofo rosa

Il buono, il brutto e il cattivo nel match contro l'Avellino

Marco Rarità

Apre le braccia e vola via, anzi fa volare. E’ tornato lo “spaccone”, solo che stavolta si è preso tutto quello che si poteva prendere. Ci ha chiesto che si sente e qualcosina gliela sappiamo dire, con quell’aria da guappo e quella grinta da John Wayne, Rea e Visconti lo stanno ancora cercando.. Gabionetta

La sua partita è un apostrofo rosa tra le parole Donna e Rumma, converge, attacca, fa spazio, l’Arechi mugugna quando perde la prima palla nel tentativo di uno-due con Bovo. Nell’arco dei novanta minuti corteggia la platea con quel passo basculante e concreto. Nei minuti finali, mentre lo stadio gli grida: “tienila”, lui imita Alberto Tomba e serve a Troianello una palla con scritto “ora crolla la Sud”, così è stato.. Donnarumma

Nel pre-gara si ferma a lungo a parlare con mister Genovese, quando arriva sotto la curva capisce perchè era così importante prendere il primo aereo per tornare dal ritiro della nazionale. Una sola sbavatura ma netta, prende fiato e coraggio per un paio di uscite ed interventi nella ripresa, la bellezza del calcio sta nella possibilità di rinviare il giudizio.. Strakosha

Una Salernitana a trazione anteriore ma da 300 cavalli, di quelli che si sentono tutti quando spingi. Ritorna il dilemma della coperta troppo corta nei primi 45 minuti quando Zito tra le linee del centro-sinistra entra a meraviglia. Lo stesso fa Sciaudone ma i granata, probabilmente, fanno “male” all’Avellino anche senza le sue incursioni. Da questa riflessione il tecnico di Cetara partorisce la scelta che fa saltare il banco. Entra Davide Moro e si piazza alle costole di Zito. Nelle immagini riprese da Sky il centrocampista dell’Avellino si avvicina al biondo granata e gli tocca la barba, quasi a dire: “Ma sei vero?”. Ciò che sorprende di più è che questa squadra sembra già avere una identità, dove tutti sanno quello che devono fare e come si devono muovere.. Torrente

Una intensità pazzesca nel primi 15 minuti dove anche il più navigato dei calciatori può perdere il ritmo e, probabilmente, proprio il più navigato ha perso la bussola. Quando ha la palla al piede si percepisce il passo di un’altra categoria ma il trio Pestrin-Schiavi-Lanzaro riesce a “sporcare” l’impostazione sulla trequarti di Ciccio Tavano che col passare dei minuti scompare, lasciando al solo Insigne il compito di ripartire. In fondo però, è tutto relativo, magari a Tesser sarà piaciuto.. Tavano

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