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“Ti amo di più”

Nessuna stagione è come le altre, 44 partite sono la versione calcistica più vicina alle guerre puniche..

Marco Rarità

Nessuna stagione è come le altre, 44 partite sono la versione calcistica più vicina alle guerre puniche. E’ stato l’anno del tutto e niente, ironia della sorte probabilmente ci siamo salvati non portando avanti nessuna delle due strade. Diciotto pareggi, pace e bene, punti, con quella dannata classifica che ci guardava come noi guardavamo loro in campo.

Che a innamorarsi sì, basta un attimo, una partita, una maglia, anche se ti chiedono in continuazione dove stavi quando le carte viaggiavano in Tribunale. E’ stato l’anno più multimediale con la “triste usanza” dei video dalla Curva, la testimonianza più forte dei tempi che cambiano e del calcio, ultima ed intima rappresentazione popolare, che segue il contesto. A Salerno vive ancora una leggenda nel cuore del centro storico, nel rione Madonna delle Grazie c’è una sorta di fortezza, la chiamano la torre dei ladri. Dicono che ai tempi dei Longobardi ci appendevano i corpi di chi aveva commesso il reato, poi venivano addirittura studiati dai medici della Scuola Medica per capire se ci fossero “origini del male”.

Il bello delle leggende è che ti portano sempre nella realtà, sul tavolo degli errori ci sono tante componenti, così come nel cassetto degli sforzi fatti, la cadetteria nasconde mille tormenti ma anche tante opportunità. Retrocedere non sarebbe stato il primo dramma sportivo vissuto da questa città, sentirsi ben rappresentati invece, all’alba dei 100 anni di storia, sarebbe il modo più bello per coronare un morboso attaccamento tra i salernitani e la Salernitana. “Meritiamo di più” nasconde la più grande dichiarazione d’amore che si possa fare, in campo e nella vita, magari con qualche cellulare in meno, magari con qualche calciatore in più.

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