Impresa di Pulizia a Salerno

Spero ancora nel 25 aprile

Siamo ancora sottomessi alla logica dittatoriale

Pasquale Petrosino

Editoriale di Pasquale Petrosino | Una data importante certamente ma che ci circonda ancora di quanta strada abbiamo da fare verso la libertà. Una libertà che ancora dobbiamo conquistare e che dobbiamo soprattutto difendere. Siamo qui oggi a contemplare da lontano una guerra alle porte, anzi nel cuore dell’Europa. La libertà è ancora troppo compromessa, ancora troppo poco rispettata, ancora troppo poco vigile. Libertà non è guerra, non è prepotenza, non è disuguaglianza. Non abbiamo nulla a che fare, noi con la libertà! Abbiamo scherzato e vogliamo scimmiottare questa condizione. Un popolo non è mai libero se deve misurare le proprie parole con chi governa, per evitare linciaggi sociali.

Viviamo ancora in un paese dove bisogna controllare le parole, dove le nostre opinioni contrarie contro una forma di governo, anche locale, potrebbero trasformarsi in isolamento. Viviamo in un paese dove la nostra opinione potrebbe “tagliarti” fuori da tutto, per cui abbassare la testa ed il silenzio diventano l’arma unica per la “quiete”. Ricordiamo davvero il 25 aprile?! Lo ricordiamo quando soggiacciamo agli appalti truccati, al clientelismo, al favoritismo, alla propaganda della falsità, alla demolizione del pensiero contrario? Credo di no! Un uomo che festeggia il 25 aprile deve aver ben chiaro, che questa data rappresenta il sangue di chi si è donato affinché tutto ciò finisse. Siamo ancora non liberi! Schiavi della prepotenza, della “gloria” che ci permette di calpestare valori per interessi. Siamo schiavi del potere che ci rende mentecatti! Schiavi! Schiavi! Schiavi! Siamo stati davvero liberati? Ricordiamo il senso di tutto questo? Forse no! Ma oggi, i cortei, le manifestazioni, i concerti ci ricordano che siamo ancora lontani da quel 25 aprile del 1945, dove la Resistenza riesce a liberare questo paese dal terrore nazifascista. La dittatura in fondo può anche chiamarsi democrazia. Non è necessario il dittatore affinché la libertà sia compromessa. Sono necessarie le redazioni, gli organismi politici, gli imprenditori affinché la dittatura, qualche volta, possa esercitare con forza, ancora, la sua tirannia.  Un popolo inerme che non si ribella è un popolo schiacciato dalla logica dittatoriale, non siamo abituati alla libertà. Quindi auguriamo, non tanto un buon 25 aprile, ma bensì una “consapevole consapevolezza” di tale giorno.

Impresa di Pulizia a Salerno

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