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Sos Impresa, riconfermato Battaglini: “Apriranno nuovi sportelli”

La riconferma di Tommaso Battaglini alla guida di Sos Impresa Salerno, affiancato dall’avvocato penalista Antonio Picarella nel ruolo di coordinatore provinciale, riparte da qui: dalla crescita orizzontale dell’associazione impegnata da tempo in attività di prevenzione e contrasto ai fenomeni criminali che minano la serenità di piccole e medie imprese.

Cresce la presenza territoriale dell’associazione e cresce anche il numero di nuovi soci.
L’ultima assemblea svoltasi a Salerno ha siglato l’ingresso di nuovi professionisti che hanno scelto di aderire alla mission offrendo le proprie competenze al servizio delle vittime di usura ed estorsione: si tratta di Gaetano Cerino, dottore commercialista salernitano, Sara Ascione, giovane professionista nel settore dei servizi legali, Giuseppe Napoli, giornalista al quale è stato affidato l’Ufficio Comunicazione.
Presenti in assemblea, inoltre, i dottori commercialisti Arturo Denza e Gianluca Pagliuca.

«Sos Impresa ha siglato nelle ultime settimane diversi protocolli di intesa con altrettanti Comuni salernitani, tra i quali Angri e Cava de’ Tirreni – ha sottolineato il presidente Battaglini – adesioni che vanno ad aggiungersi alle città nelle quali in precedenza abbiamo insediato un nostro presidio, e cioè Mercato S. Severino, Eboli, Battipaglia e Unione dei Comuni dell’Alto Cilento. Altri sportelli antiracket e antiusura saranno inaugurati a breve in altre località della provincia, per avere una presenza sempre più efficace e capillare sul nostro territorio, dove continueremo a svolgere il nostro ruolo, nel segno della prevenzione e del contrasto a tali fenomeni».

Qualche dato sull’attività di sostegno alle vittime di usura è arrivata dal neo coordinatore Picarella: «L’Associazione in questi ultimi anni si è costituita parte civile al fianco delle vittime in più di venti processi penali, alcuni dei quali sono stati già definiti con sentenze di condanna confermate anche in appello e dinanzi alla Corte di Cassazione. Fondamentale è il ruolo della denuncia da parte della vittima per accedere al fondo di solidarietà e ottenere la sospensione dei termini di esecuzione».