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Si può morire nel 2022 attraversando la strada? Che la tragedia di Marilene non passi sottotraccia

Si può morire nel 2022 attraversando la strada sulle strisce pedonali, nel primo pomeriggio, sul Lungomare Tafuri? Questa domanda non ha una risposta, solo dolore e sgomento, dietro questa domanda c’è il tormento di chi amava e voleva bene Marilene, la donna di 58 anni che lunedì 22 agosto è stata travolta all’altezza del Grand Hotel Salerno mentre attraversava la strada per dirigersi sul lato mare. Marilene viveva con il figlio di 24 anni a Salerno, in via Torrione dove era molto conosciuta e ben voluta, apprezzata per garbo e gentilezza non comune, il suo cuore ha smesso di battere dopo circa una settimana di ricovero al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, lì dove è arrivata in codice rosso trasportata dopo l’impatto. Le sue condizioni erano irrimediabilmente compromesse, l’impatto avvenuto alle 14.00 con un’auto in transito sul Lungomare Tafuri è stato violento. I primi soccorsi sono arrivati dal personale del Lido La Conchiglia che subito si sono accorti della gravità dell’incidente. Chi conosceva Marilene ora non ha parole, non ha pensieri, non riesce a spiegarsi come sia potuto accadere, investita in pieno giorno e in una strada senza curve, senza lati oscuri, un rettilineo che da anni è scenario di tragedie. I residenti della zona e chi frequenta l’area ora ha paura e anche nel rispetto di Marilene chiedono un intervento lungo l’asse di riferimento, la possibilità di installare dei dissuasori per la velocità, dossi che facciano rallentare, visto che i semafori (spesso e volentieri sul giallo lampeggiante) non garantiscono il rispetto dei limiti ma soprattutto non determinano condizioni di sicurezza attraversando la carreggiata, neanche sulla strisce pedonali, come accaduto a Marilene.

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