Erano in affitto ma senza contratto, tutti in quelle case illegalmente eppure su circa 100 stranieri solo una decina di loro non avevano regolare permesso di soggiorno. E’ partita all’alba, nella mattinata di ieri, l’operazione congiunte delle forze dell’ordine, Polizia, Carabinieri e Finanzieri, una task force per chiudere, una volta per tutte, una pagina di degrado urbano nella zona di Campolongo, poco distante dall’Hospital nella periferia ebolitana. Li chiamano anche “slum”, bassifondi, una sorta di baraccopoli, delle abitazioni fatiscenti in cui vivevano circa 100 stranieri, quasi tutti nordafricani, molti del Mali.
Perchè e come si trovavano lì, questo è alla base dell’operazione di Polizia e Carabinieri, tant’è che le indagini proseguono sul lavoro della maggior parte di questi stranieri, perlopiù braccianti nei campi, gli inquirenti a lavoro per definire la loro posizione. Avevano un contratto? Rientravano anche loro nel fenomeno del caporalato? Intanto ora dovranno per forza di cose abbandonare quelle che per mesi sono state le loro abitazioni, c’era anche chi aveva allestito gli appartamenti cercando di curare l’ambiente e la vita quotidiani, stereo e televisioni. Nessuna opposizione alle forze dell’ordine, solo tanta tristezza nelle fasi di sgombero iniziate con le perquisizioni all’interno dei mini appartamenti.
Una sorta di piccolo quartiere, una mini-baraccopoli dove c’era anche “movimento” di spaccio, tant’è che potevano entrare nella zona anche alcuni assuntori di sostanze stupefacenti. Polizia e militari dell’Arma hanno messo sotto sequestro diverse strutture in attesa del proseguimento delle indagini da parte dei magistrati. In pochi metri quadri vivevano anche in 10 persone, c’è però chi controllava e si prendeva i soldi, perchè l’affitto costava e veniva pagato mensilmente, circa 400 euro, al cospetto di paghe che difficilmente, nel lavoro nei campi, superavano i 600 euro al mese.
