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Servizio mensa dell’Università di Salerno, le fughe in avanti non pagano

Raggiunto l'accordo tra l'Ateneo e l'Adisu per il servizio mensa dei dipendenti all'indomani delle forti pressioni esercitate dalla Cisl

Grazie all’azione incisiva della Cisl, iniziata con l’incontro politico del 8 gennaio scorso, ribadita con l’interrogazione del consigliere Gerardo Pintozzi nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 28 gennaio scorso e sollecitata in data 1 febbraio con la richiesta di sospensione della trattenuta del costo dei pasti, nella giornata di oggi, con nota indirizzata alla Cisl Università di Salerno, i vertici dell’Ateneo hanno comunicato che è stato raggiunto e firmato l’accordo tra l’Ateneo e l’Adisu per il servizio mensa che riguarda circa 2.000 dipendenti, tra personale docente, ricercatore e tecnico-amministrativo.

“L’accordo fissa in 6 euro il costo del pranzo completo (a differenza dei 7,80 euro pagati dal 1 gennaio 2016) prevedendo un minimo incremento rispetto ai prezzi praticati fino al 31 dicembre 2015. Inoltre è prevista l’introduzione di una linea dedicata esclusivamente al personale dell’Università, fruibile dalle 13 alle 15”, ha spiegato Pasquale Passamano, segretario generale della Cisl Università di Salerno. “Quanto accaduto nelle ultime settimane dimostra che le “fughe in avanti”, oltre ad essere inutili, alimentano un clima di tensione, non solo tra i lavoratori e l’Amministrazione, ma minano i rapporti di collaborazione istituzionale tra Enti diversi, nella fattispecie tra Università e Adisu”.

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