Gli agenti della polizia penitenziaria hanno sequestrato nel carcere di Salerno 3 smartphone e 3 microtelefonini con relativi caricabatteria sono stati trovati nel corso di una perquisizione ordinaria. Il segretario regionale del sindacato della polizia penitenziaria (Osapp) Vincenzo Palmieri e il vice Luigi Castaldo hanno voluto sottolineare “il senso del dovere, la deontologia e lo spirito di abnegazione del personale operante presso il carcere di Salerno che, nonostante le grosse e critiche difficoltà del travagliato periodo storico epidemiologico, espleta con zelo il proprio mandato istituzionale reprimendo e contrastando illeciti e azioni criminose che potrebbero derivare dall’utilizzo di questi cellulari vietati, per il quale la legge in vigore prevede da 1 anno a 4 di reclusioni”. Per il segretario generale Osapp Leo Beneduci «l’introduzione dei Jammer, cioè inibitori di segnale, come più volte proposto anche dal procuratore Gratteri, sarebbe una delle probabili soluzioni che la Polizia penitenziaria condivide favorevolmente”. Inoltre, l’Osapp ci tiene ad esprimere l’orgoglio per il sequesto avvenuto: “Il plauso e gli elogi vanno a quel personale di Polizia penitenziaria in prima linea che ogni giorno espleta il proprio dovere, nonostante tutte le criticità del contesto lavorativo in essere attualmente negli istituti penitenziari che certamente non facilita il benessere del Corpo di Polizia penitenziaria”.
Sequestro di smartphone e microtelefoni nel carcere di Salerno
La polizia penitenziaria scopre cellulari nel carcere di Salerno durante le perquisizioni
19 novembre 2020
Gianni Fiorito
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