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Sbarco a Salerno: in manette i due scafisti

Avevano organizzato tutto, su un gommone circa 150 persone ma il mare "non perdona", ecco tutti i dettagli delle indagini

Marco Rarità

Sono proseguite le indagini condotte dalla Procura della Repubblica con la Squadra Mobile della Questura di Salerno e il Nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto, finalizzate ad individuare eventuali scafisti o facilitatori tra i migranti sbarcati ieri. Il lavoro incentrato sulla ricostruzione dei fatti, è proseguito con le indagini ininterrotte durante tutta la giornata di ieri e nella notte. Sono stati acquisiti fonti di prova integranti e gravi indizi di colpevolezza a carico di due uomini sbarcati dalla nave nei confronti dei quali è stato emesso decreto di fermo.

LE INDAGINI

 

In particolare i due uomini sono accusati di aver contribuito, con le loro condotte, alla attività di tratta di persone e di aver organizzato e trasportato almeno 150 persone circa a bordo di un gommone, poi intercettato in acque internazionali dalla nave spagnola. Gli scafisti identificati Al Bouzid Mohamed Ali, di origine egiziana e Harar Al Mabrouc Wisam, di nazionalità libica, a loro si è giunti grazie alle dichiarazioni di più migranti che viaggiavano a bordo del gommone pilotato proprio dai fermati.

I DISPERSI

Nell’ambito delle attività di indagine, inoltre, sono state raccolte dichiarazioni di migranti che hanno permesso di accertare che almeno 10 migranti che viaggiavano su quel gommone, a causa delle avverse condizioni del mare, sono caduti in acqua e sono ancora dispersi.

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