Salerno ricorda Alfonso Grassi e Francesco Scarsi

Domani all’Accademia internazionale d’Arte conferenza dedicata ai due personaggi

Domani pomeriggio, 26 maggio, alle ore 18.15, all’Accademia Internazionale d’Arte, Cultura e Società “Alfonso Grassi” nell’ambito del ciclo d’incontri “La cultura del venerdì” Giovanna Scarsi, presidente dell’Associazione “I martedì letterari”, terrà una conferenza dedicata all’analisi di due personaggi che hanno scritto tra le più belle pagine d’arte a Salerno, il M° Alfonso Grassi per la pittura ed il M° Francesco Scarsi, tenore, per la musica. Sarà previsto anche l’intervento di Lia Santoro e di Raffaella Grassi, presidente dell’Accademia.
Il tenore Francesco Scarsi, scomparso lo scorso anno, diplomatosi al Conservatorio San Pietro a Majella, è stato compagno di studi di Riccardo Muti. Tanti sono stati i concerti che ha tenutio in giro per il mondo: in America alla presenza di Edda Fiore, alla Sala Scarlatti di Napoli, e poi ancora a Roma, a Viterbo, ed ovviamente a Salerno. Nella sua città natale si è esibito soprattutto al Casino Sociale. Il repertorio del M° Scarsi spaziava da Verdi a Puccini, ma il suo cavallo di battaglia era senza dubbio la romanza da camera. Ancora oggi si ricorda l’incisione del cd “Come un sogno d’or”, che unico in Italia, raccoglie le omanze da camera della Belle Epoque.
Alfonso Grassi è senza dubbio riconosciuto, come lo stesso Francesco Scarsi, un personaggio del ‘900 artistico salernitano. Grassi è ricordato dalla critica come l’ultimo pittore che dipingeva “a lume di candela”, una tecnica difficile perché in quella condizione di luce i colori appaiono diversi. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida di Carlo Sivieri, Emilio Notte e Vincenzo Caprile, fu chiamato alle armi e partì per il fronte francese; in seguito in Albania ed in Grecia, dove su ferito ad un braccio. Amico di Pietro Annigoni e di Gregorio Sciltian, fu ritrattista di papa Paolo Giovanni Secondo, dello stesso De Chirico, di Sandro Pertini, di Giulio Andreotti, del principe di Torlonia, di cardinali e di vescovi. Una sua opera è custodita alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Su richiesta, al termine dei singoli appuntamenti, sarà rilasciato un attestato di partecipazione agli studenti che ne faranno richiesta. Gli incontri sono validi per l’attribuzione dei crediti formativi.

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