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A Salerno il rabbino capo della comunità ebraica di Roma

L’iniziativa è stata promossa da sei club rotariani, Salerno Duomo, Salerno Picentia, Salerno Est, Salerno Nord dei Due Principati, Cava dei Tirreni e Campagna

Domani, 6 febbraio, alle ore 20 al Grand Hotel Salerno, si terrà un importante incontro con il Rabbino capo della comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni (nella foto). L’iniziativa è stata promossa da sei Club rotariani (Salerno Duomo, Salerno Picentia, Salerno Est, Salerno Nord dei Due Principati, Cava dei Tirreni, Campagna, rispettivamente presieduti da Natalino Barbato, Giuseppe Giannattasio, Antonio Vairo, Michele Calderisi, Bonaventura Trucillo, Alberto Remolino) e dai Club Inner Wheel di Salerno e Salerno Est, rispettivamente presieduti da Marisa Della Monica Fiorillo e da Ornella Orlando. Il tema dell’incontro sarà: “Presenza ed importanza dell’ebraismo nel mondo della cultura, delle scienze e delle arti”.
Dopodomani, mercoledì, alle ore 9.30, il Rabbino Riccardo Di Segni, incontrerà gli alunni delle scuole superiori di Cava dei Tirreni presso l’Istituto “Della Corte Vanvitelli”.
Di Segni, da diciassette anni capo religioso della più antica comunità ebraica di Roma, è figlio del medico partigiano Mosè Di Segni, ed è laureato in medicina e chirurgia. Ha continuato esercitato la sua professione di medico fino al 2014, come direttore di dipartimento di diagnostica per immagini (radiologia) all’ospedale San Giovanni di Roma. Ha conseguito il titolo di Rabbino presso il Collegio Rabbinico Italiano nel 1973 e come Rabbino capo di Roma occupa la cattedra rabbinica più importante in Italia. Membro del Consiglio direttivo dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia dal 1999 al 2007 e Vice presidente della Conferenza Rabbinica Europea, dal 2010. E’ direttore del Collegio Rabbinico Italiano dal 1999.
In una recente intervista al Corriere della Sera, Riccardo Di Segni ha affermato: “Le rivoluzioni del primo ‘900 sono state fatte da ebrei, poi eliminati scientificamente uno per uno, da Trotzky in giù. In Italia abbiamo avuto Modigliani e Treves, che fece il duello con il Duce. Lo diceva già Malaparte: un ebreo può fare la rivoluzione, non comandare”.
Secondo il presidente del Club Rotary Salerno Duomo, dottor Natalino Barbato, gli incontri programmati dai rotariani con il rabbino Riccardo Di Segni dovranno contribuire “a fornire una panoramica sulla storia ebraica in epoca moderna e contemporanea, con particolare riferimento all’emancipazione, alla persecuzione degli ebrei nel Novecento, alla nascita dello Stato di Israele e alle problematiche connesse alla ridefinizione permanente dell’identità ebraica tra religione, cultura e statualità”.

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