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Salernitana: spirito giusto e concretezza per invertire la rotta

A Frosinone si è vista una squadra determinata e senza paura, col Carpi un altro esame

admin

La vittoria conquistata a Frosinone dalla Salernitana potrebbe essere quella della svolta. Non solo sul piano tattico, ma anche e soprattutto a livello mentale. Rosina e soci hanno rotto il ghiaccio in trasferta, violando il campo di una big, e risalendo posizioni in classifica. Lo hanno fatto giocando senza remore nè paure, senza mai abbassare la testa, neanche dopo il rocambolesco gol del pareggio ciociaro. La Salernitana ha saputo soffrire, senza mai rinunciare a giocare e, non a caso, i primi due gol granata sono giunti su azioni manovrate, rifinite dal piede mancino di Vitale per Rosina, prima, e Coda, poi.
Voglia di vincere e capacità di soffrire sono state le chiavi del successo. Sotto l’aspetto tattico, poi, la Salernitana di Bollini ha trovato nel 4-3-3 la sua stella polare. Il tecnico mantovano ha scelto già a Bari questo spartito, ripresentandolo a Frosinone, avendo dalla sua il vantaggio di una settimana completa di lavoro sul campo, ed i risultati si sono visti.
La squadra granata non ha solo contenuto, ma ha anche proposto gioco. Distanze quasi sempre corte, buona circolazione della palla, Ronaldo play puntuale, Rosina finalmente decisivo sia come catalizzatore di gioco sia come stoccatore. Al resto ha pensato Coda, con una doppietta pesantissima che lo ha portato a quota sette in classifica marcatori. Il centravanti ha riscattato il liscio in occasione del gol ciociaro ed ha confermato che, se rifornito con cross ben calibrati, sa rendersi pericoloso anche come uomo d’area e non solo come boa per gli inserimenti altrui. A centrocampo l’assenza forzata di Della Rocca ha permesso a Bollini di avvalersi della grinta e del dinamismo di Zito, poi avvicendato per dar spazio a Laverone, finito nel dimenticatoio con Sannino e, chissà, ora possibile jolly di questo scorcio di girone di andata nei panni di mezz’ala o di esterno offensivo. La vittoria del Matusa consente alla Salernitana di respirare e di avvicinarsi alla pancia del gruppo, ma non certo di sedersi. Sabato, all’Arechi, arriverà il Carpi di Castori, squadra tosta e particolarmente insidiosa in versione esterna. Per i granata, privi dello squalificato Tuia, sarà un altro esame da affrontare con lo stesso piglio mostrato a Frosinone. Solo così la squadra di Bollini potrà fare risultato.

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