Poteva arrivare da Ascoli lo squillo tanto atteso. Un colpo gobbo in trasferta che sarebbe stato come la classica telefonata con cui si annuncia il proprio arrivo. La Salernitana ha avuto a lungo la cornetta in mano, ma ha esitato troppo prima di comporre il numero giusto ed alla fine ha trovato la linea occupata. Fuori di metafora, insomma, la squadra di Sannino ha disputato una partita discreta, in cui ha pure tenuto a lungo tra le mani il pallino del gioco ma non ha mai trovato il varco giusto per scardinare una difesa tutt’altro che imperforabile come quella ascolana. Ci sarebbe voluto un guizzo, un cambio di passo, un’invenzione: la squadra di Sannino non ha trovato nulla di tutto ciò, sfiorando la rete su calcio piazzato ma creando troppo poco col fraseggio. Ci sarebbe voluto un pizzico di coraggio in più, quella sfrontatezza che caratterizza chi è sicuro delle sue potenzialità e on teme che l’avversario possa colpirlo di rimessa o, almeno, accetta il rischio pur di provare a prendersi tutto. La Salernitana, invece, è rimasta a metà del guado, manovriera ma mai incisiva come se qualcuno avesse tirato il freno a meno. E così Coda ha sofferto di solitudine, costretto a lavorare di sponda e raramente servito nella maniera a lui più congeniale, dialogando poco o niente con Caccavallo e restando ancor più isolato dopo l’ingresso di Rosina, impiegato part time ma incapace di accendere la luce. Con quello di ieri sono tre i pari di fila, sei in totale: la Salernitana prosegue a piccoli passi, mantenendo una distanza minima sulla zona playout e vedendo allontanarsi le zone più stuzzicanti della classifica. Si poteva fare di più. Si potrebbe fare di più in generale, magari a patto di trovare una quadratura tattica definitiva in grado di valorizzare le caratteristiche de singoli. Improta, ad esempio, ha i mezzi per essere devastante negli ultimi trenta metri ed invece deve coprire tutta la fascia con il risultato che non può sempre essere lucido quando deve dribblare o concludere. Sannino lo ha preferito a Laverone ancora una volta, a conferma che sulle fasce il tecnico non ritiene di avere alternative adeguate (anche a sinistra Vitale è stato riproposto nonostante contro l’Entella avesse dato segni di fatica), mentre in attacco ha lasciato fuori per tutta la gara Donnarumma, la cui vena realizzativa rischia di essere mortificata e prosciugata da un utilizzo a singhiozzo che lascia qualche dubbio. Sabato, contro il Pisa, per la Salernitana non sarà più possibile rimandare l’appuntamento con i tre punti. L’ex Gattuso non sarà d’accordo ma non dovrà essere un problema della Salernitana.
Salernitana, si può ( e si deve) fare di più
Ad Ascoli i granata hanno perso un'altra occasione d'oro per fare bottino pieno ed il turnover fa vittime...
26 ottobre 2016
admin
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