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Salernitana sconfitta a Bari. L’esordio di Bollini è amaro

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Bari (4-3-1-2): Micai; Sabelli (25′ Daprelà), Moras, Tonucci, Cassani; Fedele, Basha, Romizi (66′ Valiani); Brienza; Maniero (80′ Di Cesare), De Luca A disp.: Ichazo, Boateng, Fedato, Furlan, Castrovilli, Capradossi All.: Colantuono
Salernitana (4-3-3): Terracciano; Perico, Tuia, Bernardini, Luiz Felipe (82′ Joao Silva); Busellato, Ronaldo, Della Rocca (74′ Zito); Rosina, Coda, Improta (60′ Donnarumma) A disp.: Liverani, Rosti, Franco, Mantovani, Laverone, Caccavallo, All.: Bollini
Arbitro: Serra di Torino
Marcatori: 41′ De Luca 52′ Daprelà
Ammoniti: Luiz Felipe, De Luca, Cassani, Basha, Micai, Tuia Espulsi:
Recupero: 3′; 5′
Spettatori: 18.768 (10.347 abbonati) incasso: 123.968

Il minuto di silenzio in memoria dei calciatori della Chapecoense, gli applausi ed i cori che le due tifoserie (sono circa duemila i supporters granata) si scambiano per rinnovare lo storico gemellaggio: la gara del San Nicola inizia in un clima di raccoglimento ed amicizia prima di novanta minuti che per le due squadre sono di cruciale importanza per il prosieguo della stagione. Il Bari vorrebbe subito forzare i ritmi, ma è la Salernitana a sfiorare il gol: Rosina calcia di sinistro dal limite e trova Micai, aiutato dalla traversa, pronto alla deviazione in corner. L’ex di turno gioca nel tridente, con Coda ed Improta, che Bollini sdogana per il suo debutto sulla panca granata. Colantuono, invece, affida a Brienza il compito di ispirare De Luca e Maniero. Il guizzo della farfalla barese lascia sul posto Luiz Felipe, oggi terzino sinistro per sopperire alla defezione di Vitale, e s’infrange contro i gamboni serrati di Terracciano.

Il Bari ha più possesso palla nel primo quarto d’ora, la Salernitana cerca presidio e copertura degli spazi, ma stenta ad alzare il baricentro e, così, Coda è spesso costretto a recitare il ruolo di boa troppo lontana dalla riva. Rosina rincula spesso per trovare spazi e palloni, Improta occupa il suo binario di competenza senza acuti. Nei primi 25′ l’ex Cesena fronteggia Sabelli, poi uscito per infortunio e rimpiazzato dal mancino Daprelà (Cassani trasmigra a destra), e dà una mano a Luiz Felipe, che si accolla ben presto un cartellino giallo che lo condiziona. Proprio Improta, però, avvia una bella ripartenza (30′) che coinvolge tutto il tridente: prima resiste ad un tentativo di fallo di un avversario, poi sprigiona i cavalli del suo motore trovando in verticale Coda che si gira e serve Rosina, la cui carezza mancina al pallone avrebbe l’angolo alto alla destra di Micai come destinazione finale sperata, ma solo sfiorata. La Salernitana non ha cambio di passo nelle mezze ali e manca di sovrapposizioni puntuali e violente dei terzini, ma sta in campo con ordine e prova a prendersi il pallino di gioco con la regia (troppo) cadenzata di Ronaldo. Peccato che per i noti limiti strutturali non si arrivi mai sul fondo, anche se la difesa barese offrirebbe più di qualche spiraglio in cui infilarsi.

Il varco giusto, però, lo trova De Luca sugli sviluppi di un piazzato dal limite di Brienza: palla telecomandata sul secondo palo ed il più piccolo in campo sbuca alle spalle dello svagato Luiz Felipe, battendo Terracciano, rimasto di sasso. Al primo, vero tiro in porta il Bari passa e la squadra di Bollini è costretta ad inseguire dopo aver accarezzato l’idea di comandare. La risposta granata arriva nel recupero con una staffilata di Ronaldo, che non inquadra la porta.

La ripresa inizia ancora peggio. Dopo sette minuti, il Bari usufruisce di un calcio piazzato dalla sinistra: nella mischia sbuca Daprelà che infila da due passi. Bollini corre ai ripari con Donnarumma al posto di Improta e subito l’ex Teramo prova a lasciare il segno.
Il Bari rischia di dilagare, la Salernitana sfiora il gol che riaprirebbe la gara in due occasioni. Prima Micai ha un riflesso felino su una deviazione di un suo compagno, poi Basha si sostituisce al suo estremo difensore impattando con la mano un tiro di Coda: rigore solare, ma Rocca non è d’accordo.
La sfortuna si fa beffe dei granata: dopo il rigore negato, è il palo a dire no a Rosina, la cui conclusione avrebbe meritato di finire in fondo al sacco. Bollini getta nella mischia pure l’altro ex, Joao Silva, per l’acciaccato Luiz Felipe. Tutto inutile.La prima del ne tecnico granata si chiude con una sconfitta.

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