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Salernitana, per salvarsi serve molto di più!

A Modena troppi errori e tante scelte sbagliate. Fabiani e Torrente sul banco degli imputati

admin

La Salernitana a Modena si è fatta male da sola, consegnandosi all’avversario ed alle beffe architettate dal destino – il forfait di Bernardini a pochi minuti dal fischio di inizio, un paio di decisioni arbitrali a sfavore – in una serata in cui, contrariamente a quanto si temeva, la nebbia non c’era ma le idee erano, nonostante ciò, confuse. Molto confuse, anzi annebbiate se si volesse giocare con le parole, ammesso che, ora, giocare sia la cosa giusta da fare.
Ed invece no, perchè, sebbene si tratti di calcio, la materia merita rispetto e la giusta dose di sacralità. Perchè la Salernitana muove le passioni di tantissima gente, come ha ricordato Claudio Lotito dopo la vittoria sull’Ascoli, e come dimostra il fatto che anche a Modena i tifosi granata si siano fatti sentire anche più di quelli di casa.
Torrente ha perso Bernardini nel riscaldamento ed ha dovuto cambiare modulo visto che Trevisan non era considerato pronto per scendere in campo, nonostante in settimana fosse stato provato come alternativa al centrale ex Livorno. Giusto non rischiarlo, ma, allora, perchè non provare un assetto diverso anche nei giorni precedenti e perchè, soprattutto, schierare Eusepi insieme a Coda e Gabionetta? Torrente ha sbagliato scelta, ma, ciò che più preoccupa, si è smentito da solo dopo aver affermato che l’utilizzo di Gabionetta come trequartista non lo convinceva – dichiarazione rilasciata dopo la sconfitta con la Pro Vercelli per spiegare la scelta di impiegare il brasiliano e Sciaudone come esterni di un centrocampo a quattro – salvo poi schierarlo in un ruolo ibrido e non congeniale ieri sera, in occasione di una gara molto delicata. Ed ancora. Dopo aver cambiato assetto tattico pur di far convivere Coda e Donnarumma, gli unici due attaccanti in grado di dialogare tra loro, il tecnico di Cetara ha rivisto le sue convinzioni, relegando in panca l’ex Teramo sia contro l’Ascoli sia a Modena. Proprio ieri sera, invece, alla luce dell’obbligato cambio di modulo, la presenza di Alfredo da Torre Annunziata accanto a Coda avrebbe dato un senso anche alla posizione leggermente più arretrata – ed inedita – di Gabionetta. Del resto, nella ripresa, l’ingresso – tardivo – di Donnarumma, utilizzato per una mezzoretta scarsa, ha confermato quanto infelice fosse stata la scelta iniziale visto che la Salernitana ha come per incanto guadagnato metri in campo e trovato anche il modo per impensierire la difesa locale. Le spiegazioni del dopo partita di Torrente, l’unico che ieri sera abbia messo la faccia per rendere conto della sconfitta e della brutta prova della squadra, sono apparse inconsistenti. L’impressione è che Donnarumma stia ancora scontando le dichiarazioni rese dal suo agente dopo Livorno, ma quanto giova a Torrente ed alla Salernitana rinunciare per principio all’attaccante più ispirato di cui si dispone?
Che si voglia o meno, si torna sempre al punto di partenza. Questa squadra è stata costruita male ed è gestita peggio, secondo metodologie che appartengono ad un altro calcio. Fabiani, grande stratega della promozione in B, ha commesso degli errori pesanti, che rischiano di avere serie ripercussioni sull’esito del campionato e, di certo, anche la proprietà non è esente da colpe, se non altro per aver avallato certe scelte. Le gare contro Cagliari e Como sono le ultime chances per rendere meno magro il deficitario bilancio di questa prima parte di stagione, ma il tempo degli alibi è finito. Diesse ed allenatore devono dare di più. Sta alla proprietà valutare se da loro ci si possa aspettare questo qualcosa in più, se siano gli uomini giusti per il cambio di passo. Ieri, al Braglia, Marco Mezzaroma era in tribuna e, di certo, non gli sarà piaciuta la prova della squadra. Due partite, allora, prima di tirare le somme, poi arriverà il momento delle decisioni. La Salernitana nel 2016 dovrà avere un’altra fisionomia, un’altra consistenza tecnica e caratteriale. Gli infortuni e le sviste arbitrali non possono essere ignorati, ma sull’altro piatto della bilancia vanno messi anche gli errori in sede di costruzione della squadra come le scelte non sempre condivisibili sul piano tecnico. Il rush finale del girone di andata è cominciato male ed ora bisogna fare di tutto per limitare i danni. Cagliari e Como saranno scogli durissimi da superare per ragioni opposte, ma la Salernitana dovrà dimostrare di avere voglia di riscatto, orgoglio, rabbia. Due partite per chiudere bene il 2015, ma la vera svolta potrà arrivare solo a bocce ferme.

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