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Salernitana mai “bersagliera” al Ceravolo

Il pareggio lo scorso anno, 10 anni fa la débâcle granata sotto i colpi di Carbone, Cammarata e Corona

Marco Rarità

Mancano cinque minuti alla fine ed Ettore Mendicino indovina una parabola vincente, di testa, sotto il settore destinato alla tifoseria granata. È questa l’ultima immagine della Salernitana al Ceravolo, non è l’immagine di una squadra corsara ma di un gruppo che riagguanta un pari insperato.

Era solo una stagione fa eppure sembra lontano il ricordo di Pasquale Foggia che, proprio nello stadio di Catanzaro, si fece espellere per doppia ammonizione entrando ufficialmente nel libro nero delle meteore granata. Al vantaggio di “terminator” Fioretti, cercando anche dalla Salernitana nel mercato di gennaio, rispose Guazzo dagli undici metri. Sempre dal dischetto e nella ripresa fu Germinale a portare in avanti i giallorossi fino alla prodezza di Mendicino che girò di testa il pallone del definitivo 2 a 2.

Salernitana che al Nicola Ceravolo non ha mai vinto nella sua storia, anche quando la squadra di casa si chiamava Catanzarese, mai la squadra granata è riuscita a riprendere la Salerno-Reggio Calabria con i tre punti in tasca.

Dopo il pareggio dello scorso anno, l’ultimo precedente nella terra dei tre colli venne giocato 10 anni fa, nella stagione 2004/2005 in serie B, dove la Salernitana venne schiacciata sotto i colpi di Carbone, Cammarata e Corona. In panchina, solo per quella gara, c’era Vincenzo Marino, l’allenatore della primavera che “traghettò” la squadra dopo l’esonero di Aldo Ammazzalorso e prima dell’arrivo di Gregucci.

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